È in corso a Berna la conferenza stampa settimanale dei tecnici
BERNA - I test fai da te, i progressi nella campagna di vaccinazione, la mortalità più bassa del previsto. Oggi a Berna si tiene la conferenza stampa federale dei tecnici della Confederazione, per fare un punto sulla lotta al Covid-19 in Svizzera. Sono presenti Patrick Mathys, capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell'UFSP, il medico cantonale di Berna Linda Nartey e il presidente della task force Martin Ackermann.
Mathys ha iniziato l'incontro precisando che i numeri odierni, 2 031 nuovi casi nelle ultime 24 ore, non sono del tutto affidabili a causa di un rallentamento nel tracciamento durante il weekend pasquale. L'incidenza su 14 giorni è attualmente di 274 nuovi contagi ogni 100.000 abitanti. Si nota «una tendenza all'aumento» nei decessi e l'età media dei pazienti è diminuita. Le vaccinazioni non avrebbero ancora un impatto significativo sui numeri, ha spiegato Mathys.
A preoccupare è in particolare l'aumento di casi tra i 50-70enni, che potrebbero pesare sugli ospedali. La tendenza simile anche negli altri paesi europei. La consolazione è che tra aprile e fine luglio in Svizzera dovrebbero arrivare 8,9 milioni di dosi.
Il problema al momento «non è il numero di posti letto occupati» ma «la disponibilità di personale medico-infermieristico negli ospedali» ha sottolineato Mathys. Con un forte aumento dei nuovi casi, il rischio è di trovarsi nuovamente in sovraccarico.
Per quanto riguarda i test fai da te, al momento non si assiste a un assalto alle farmacie, ha precisato Mathys. «In generale» i test sono facilmente reperibili, ma la raccomandazione resta quella di fornirli «soprattutto alle persone asintomatiche». Ha senso sottoporvisi, ad esempio, quando non è disponibile nell'immediatezza un test antigenico (che è comunque più affidabile).
«Un risultato negativo al test fai da te non è un lasciapassare e le regole igieniche e di distanziamento vanno comunque rispettate» ha precisato Mathys. I test fai da te negativi, ha aggiunto Linda Nartey, non permettono nemmeno di uscire dall'isolamento o dalla quarantena.
La campagna vaccinale, d'altro canto, ha subito un rallentamento nei giorni scorsi, a causa delle vacanze pasquali. Gli effetti positivi della vaccinazione di massa si vedranno comunque «tra circa tre mesi» ha spiegato il presidente della task force Martin Ackermann. «A partire da luglio il sistema sanitario svizzero dovrebbe beneficiarne e avere un po' di sollievo».
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