Esponenti di Greenpeace hanno proiettato diversi messaggi di protesta sugli edifici a La Tour-de-Peilz.
L'accusa? Nestlé non fa abbastanza nel riciclaggio della plastica. «La loro gestione è disastrosa. Solo l'1% degli imballaggi sono riutilizzabili».
LOSANNA - Attivisti di Greenpeace ieri sera hanno proiettato messaggi sugli edifici di Nestlé a La Tour-de-Peilz (VD), contestando alla multinazionale vodese di non fare abbastanza nell'ambito dei materiali riutilizzabili.
L'azione del gruppo ecologista, che denuncia la mancanza d'investimenti in questo ambito, è stata organizzata alla vigilia dell'assemblea generale di Nestlé - prevista per oggi - nella quale gli azionisti saranno chiamati a esprimersi sul piano climatico a «zero emissioni di gas serra» entro il 2050.
Tra le frasi proiettate sugli stabili si leggeva ad esempio "Stop Single Use, go Reuse" (basta con il monouso, via al riutilizzo) e "Nestlé stop feeding the world with plastic" (Nestlé, smetti di nutrire il mondo con la plastica), ha indicato ieri in tarda serata l'Ong in un comunicato.
Greenpeace contesta a Nestlé la sua gestione della plastica, definita «disastrosa», poiché nel 2020 il gruppo ha utilizzato 1'300'000 tonnellate d'imballaggi in plastica monouso. Secondo l'organizzazione, meno dell'1% degli imballaggi della multinazionale sono riutilizzabili.
Des militants GreenpeaceCH ont illuminé le bâtiment de @NestleSuisseSA pour leur rappeler leurs obligations face à la crise du plastique et du climat. @Nestle doit en finir avec les emballages jetables et investir dans le réutilisable #BreakFreeFromPlastic https://t.co/itHNo4kr6N
— Greenpeace Suisse (@gpsuisse) April 14, 2021