La piattaforma SafeZone ha visto incrementare le richieste di aiuto del 50% nel 2020.
Oltre mille persone hanno richiesto una consultazione online: «Le restrizioni in merito ai contatti hanno portato maggiormente le persone a utilizzare i servizi su Internet».
BERNA - Durante la pandemia, la situazione delle persone con problemi di dipendenza si è aggravata. La piattaforma SafeZone.ch ha visto il numero delle consultazioni aumentare del 50% nel 2020, si legge in un comunicato odierno.
La piattaforma è un primo punto di contatto e propone consulenze online professionali gratuite. Nel 2020, 1000 persone hanno fatto ricorso a questa possibilità. L'incremento si spiega con il fatto che le «restrizioni in merito ai contatti hanno portato maggiormente le persone a utilizzare i servizi su Internet», indica Alwin Bachmann di SafeZone.ch, citato nel comunicato.
«La situazione delle persone con comportamenti di consumo a rischio si è probabilmente aggravata durante il confinamento, anche per questo una parte di tali persone ha cercato aiuto professionale», ha aggiunto. Questo concerne in particolare i consumatori di alcol, cannabis, tabacco e gioco d'azzardo on-line.
La pandemia ha anche influito sul modo di lavorare dei centri di consulenza. SafeZone.ch si è dovuta adattare, mettendo a punto una nuova versione del sito internet lo scorso febbraio. Anche i metodi di comunicazione cambiano, con i servizi di messaggistica che rimpiazzano pian piano le telefonate.