Così l'Iniziativa delle Alpi in occasione del lancio della campagna pro "Sì"
Il presidente dell'associazione Jon Pult ha ricordato come «la popolazione di montagna è la prima a sentire le conseguenze dell'aumento delle temperature»
BERNA - Alle votazioni del 13 giugno la posta in gioco non concerne solo la nuova legge sul CO2 ma interi spazi abitativi e mezzi di sussistenza. Tale data è cruciale per la fauna e la flora delle Alpi. Lo indica oggi l'Iniziativa delle Alpi in occasione del lancio della campagna a favore del "sì".
In una conferenza stampa tenutasi a Guttannen, villaggio bernese sulla strada del Passo del Grimsel colpito di recente da più catastrofi naturali, il presidente dell'associazione Jon Pult - in base al testo del suo discorso - ha ricordato come «la popolazione di montagna è la prima a sentire le conseguenze dell'aumento delle temperature».
Per il consigliere nazionale socialista grigionese, «la protezione del clima è anche una questione di giustizia nei confronti della popolazione montana». Quanto può ancora essere ignorato in pianura è infatti visibile ogni giorno in montagna.
Pult si è anche scagliato contro la lobby petrolifera: «trattano noi montanari come arretrati». Votando "sì" alla legge si potrà dimostrare «che non ci lasciamo insultare né strumentalizzare».
Per presentare le argomentazioni di chi vive nello spazio alpino l'Iniziativa delle Alpi ha aperto un sito internet (per-le-alpi-proteggiamo-il-clima.ch). Sul portale si leggono frasi come «Le conseguenze del cambiamento climatico sono visibili da anni» e «Mi chiedo cosa resterà per i nostri figli». Insomma, per l'associazione solo con un "sì" alla nuova legge sul CO2 «si potrà preservare questo variato spazio vitale per le future generazioni».