La strategia del Consiglio federale: un modello a tre fasi.
La durata delle singole fasi dipenderà dalla volontà di farsi vaccinare dei relativi gruppi di popolazione e dall’andamento della campagna di vaccinazione.
BERNA - Più persone si vaccineranno e meno chiusure o limitazioni della capienza saranno necessarie per impedire il sovraccarico del sistema sanitario. In ogni caso, considerate le aperture in vigore da lunedì, fino al 26 maggio non saranno possibili ulteriori allentamenti.
Con un modello a tre fasi, il Consiglio federale indica oggi come intende procedere strategicamente fintanto che non saranno state vaccinate tutte le persone adulte che lo desiderano e non potranno essere abrogati per gran parte i provvedimenti di protezione dalla COVID-19.
Qui di seguito le tre fasi:
Fase 1 (di protezione): vaccinazione delle persone particolarmente a rischio
La fase di protezione durerà fintanto che non sono state vaccinate completamente (ossia con due dosi) tutte le persone particolarmente a rischio che lo desiderano.
Se la volontà di farsi vaccinare di questo gruppo è del 75 per cento, il Consiglio federale prevede che questa fase si concluderà a fine maggio 2021. Tenuto conto della necessità di proteggere le persone a rischio non ancora vaccinate, degli allentamenti in vigore dal 19 aprile 2021 e della comunque fragile situazione epidemiologica, non saranno possibili ulteriori allentamenti prima del 26 maggio 2021.
Il Consiglio federale farà il punto della situazione il 12 maggio 2021 e, se necessario, porrà in consultazione un pacchetto di allentamenti.
Fino ad allora occorrerà mantenere i provvedimenti di protezione vigenti onde evitare un aumento incontrollato dei casi e quindi un incremento dei ricoveri e dei decessi. Il Consiglio federale ha definito degli indicatori per valutare la situazione epidemiologica. Se i valori di alcuni o più di questi indicatori saranno superati, il Consiglio federale vaglierà e deciderà eventuali inasprimenti. Il consigliere federale Alain Berset invita a continuare a testarsi: «Al momento il numero di tamponi tende a diminuire e questo è preoccupante».
Fase 2 (di stabilizzazione): accesso alla vaccinazione per l’intera popolazione adulta
Durante questa fase non sono ancora state vaccinate tutte le persone che desiderano proteggersi. Esperienze provenienti dall’estero mostrano che con un forte aumento delle vaccinazioni bisogna fare i conti con una nuova accelerazione dei contagi poiché l’accettazione delle misure di protezione cala progressivamente. Pertanto, anche per questa fase, il Consiglio federale ha definito indicatori per eventuali inasprimenti. In tale contesto, il numero di casi può essere superiore a quello della fase di protezione, mentre il valore Re, l’occupazione dei reparti di cure intense e i ricoveri restano stabili.
Nella fase di stabilizzazione si dispone di grandi quantità di vaccini e l’intera popolazione adulta può farsi vaccinare. Se la volontà di farsi vaccinare della popolazione è del 60 per cento (stime basate su sondaggi), si parte dal presupposto che tutti gli adulti che lo desiderano abbiano ricevuto almeno una dose entro fine giugno.
La conclusione di questa fase dipende dalla volontà di farsi vaccinare della popolazione. Si può ipotizzare che la popolazione adulta sarà vaccinata completamente (ossia con due dosi) entro fine luglio 2021, a patto che non vi siano ulteriori problemi di fornitura da parte dei fabbricanti e le vaccinazioni proseguano secondo programma.
Se il numero dei casi, dei ricoveri e dei posti letto occupati nelle cure intense sono stabili, per questa fase sono previste ulteriori fasi di allentamento, la prima eventualmente il 26 maggio 2021. Sono possibili, per esempio, le lezioni presenziali nelle scuole universitarie e la sostituzione dell’obbligo del telelavoro con una raccomandazione. Il presupposto è che gli istituti di formazione e le aziende adottino piani che permettano l’esecuzione regolare di test.
Sono altresì possibili ulteriori allentamenti per le attività sportive e del tempo libero nonché nel commercio al dettaglio e, se la situazione epidemiologica lo permette, anche la riapertura dei locali interni dei ristoranti.
Ulteriori possibili allentamenti graduali in questa fase riguardano i luoghi ad alto rischio di trasmissione, come grandi manifestazioni, bar o discoteche. Se la copertura vaccinale ha raggiunto il 40-50 per cento circa, deve essere introdotto un accesso selettivo per le persone vaccinate, con test negativo e guarite.
Quale documento giustificativo si sta attualmente sviluppando un certificato unico, non falsificabile e facilmente verificabile (certificato COVID-19). «Sarà introdotto nel corso del mese di giugno», ha spiegato Berset.
Fase 3 (di normalizzazione): abrogazione dei provvedimenti
La fase di normalizzazione inizia quando sono state vaccinate completamente tutte le persone adulte che lo desiderano. Secondo il Consiglio federale, le forti restrizioni sociali ed economiche a questo punto non sono più giustificate. I provvedimenti restanti (limitazioni di accesso e della capienza) devono essere abrogati gradualmente. Bisogna perseguire questa strategia anche se la volontà di farsi vaccinare della popolazione resta più bassa di quanto previsto.
Anche dopo aver vaccinato tutte le persone che lo desiderano, il virus continuerà a circolare. Si presume che per lungo tempo si verificheranno contagi tra le persone non vaccinate e non guarite. Più grande sarà il numero di queste persone, maggiori saranno la probabilità di potenziali focolai e il numero di decorsi gravi e decessi. La vaccinazione gratuita costituisce uno strumento altamente efficace per proteggersi individualmente dal contagio e dalla malattia.
Il Consiglio federale terrà conto di questo aspetto in occasione delle sue decisioni future e nel contempo rispetterà la scelta personale di farsi vaccinare o meno di ogni singolo cittadino. Per impedire una nuova ondata della malattia e il sovraccarico del sistema sanitario, è tuttavia fondamentale che il maggior numero possibile di abitanti della Svizzera si faccia vaccinare.
Se, malgrado tutto, il quadro epidemiologico dovesse peggiorare e fare temere un sovraccarico del sistema sanitario, il Consiglio federale si riserva di reintrodurre o mantenere per un certo tempo alcuni provvedimenti, come l’obbligo della mascherina, i piani di protezione, le regole di distanziamento o le limitazioni della capienza. Questi provvedimenti devono tuttavia valere soltanto per le persone che non possono esibire un certificato COVID-19.
Il momento delle domande:
La task force prevede un ulteriore aumento del numero di casi: il Consiglio federale vede la situazione in modo diverso?
Berset: La situazione non è più paragonabile a quella dell'anno scorso. La campagna di vaccinazione ha avuto un grande impatto sugli anziani. Vogliamo un ritorno alla normalità. Nella seconda fase potremo convivere con un'incidenza maggiore grazie alla vaccinazione.
Saranno possibili inasprimenti limitati a determinate aree geografiche?
Berset: Abbiamo annunciato le misure a livello federale; ma i Cantoni possono anche stabilire misure supplementari. Tuttavia, l'incidenza è più o meno la stessa in tutto il Paese. Oggi non vedo sviluppi particolarmente negativi. Ma dobbiamo essere sempre in grado di reagire e adattarci. Non sono molti i Paesi in Europa che hanno le terrazze o le attività sportive aperte.
Che dire di ristoranti, sport e grandi eventi?
Berset: Per quanto riguarda l'interno dei ristoranti, abbiamo già preso una decisione importante con le terrazze. Prima della fine della prima fase, però, è difficile prevedere allentamenti ulteriori.
Per quanto riguarda lo sport, nella seconda fase - quando verso fine giungo tutti avranno accesso alle vaccinazioni - lo sport vedrà ulteriori allentamenti. I grandi eventi sono una questione diversa. Nella fase di normalizzazione dovrebbero esserci nuovamente eventi importanti, la domanda è se l'accesso sarà possibile solo con un certificato vaccinale. Un aspetto, questo, che dovremo discutere.
Il Consiglio federale ha acquistato pochi vaccini e troppo tardi?
Berset: Oggi vediamo i risultati del lavoro di un anno fa. Abbiamo dovuto scegliere tra più di 100 prodotti. Dovevi trovare quelli giusti e comprarli. Abbiamo avuto accesso ai due vaccini migliori dalla fine di dicembre. Certo, durante una crisi si commettono errori. Ma non è questo il caso.
Ci sarà la vaccinazione obbligatoria?
Berset: No. Stiamo lavorando al certificato vaccinale. Si spera che questo sia pronto a giugno. Potrai registrarti e far convalidare la vaccinazione. Inoltre, coloro che sono guariti o che sono stati sottoposti a test potranno dare conferma della loro immunità.
Perché l'India non è nell'elenco dei Paesi a rischio?
Berset: Praticamente non ci sono voli tra l'India e la Svizzera. Poi abbiamo poche informazioni sulla mutazione indiana. L'elenco può anche essere modificato entro poche ore, se necessario.