Un comitato interpartitico lancia un'iniziativa popolare: l'idea era già stata bocciata dal Gran Consiglio un anno fa.
La gratuità dei mezzi costerebbe tra i 300 e i 350 milioni, ovvero il 3% del budget annuale: «Considerate le eccedenze registrate dal Cantone, i mezzi finanziari ci sono».
LOSANNA - Un comitato intende lanciare, in settembre, un'iniziativa in cui si chiede la gratuità dei trasporti pubblici nel canton Vaud. Testi simili sono già stati depositati in altri cantoni romandi, dove si dovrebbe presto votare in merito.
Per lanciare l'idea nel canton Vaud, attorno a POP e Solidarités si è costituito un comitato. Esso riunisce i Giovani Verdi, lo Sciopero del Clima, il Partito pirata, l'associazione Acidus per la difesa del servizio pubblico così come Avivo Vaud. Il Partito socialista e i Verdi non hanno voluto aderire.
Nel marzo 2020 il Gran Consiglio aveva nettamente bocciato l'idea di gratuità. La sinistra della sinistra lancia ora un'iniziativa popolare cantonale. «La gratuità permette di rispondere a diverse crisi attuali: ecologiche, economiche e sociali», ha sostenuto oggi il coordinatore del comitato Luca Schalbetter.
Secondo le cifre fornite durante il dibattito in Gran consiglio, la gratuità costerebbe tra 300 e 350 milioni di franchi all'anno, pari al 3% del budget, ha ricordato Hadrien Buclin di Solidarités. Una fattura che aumenterà con lo sviluppo della rete, ammette, ma considerate «le eccedenze che registra da oltre un decennio rispetto al bilancio» il Cantone ha «largamente i mezzi finanziari» necessari.
L'idea della gratuità si è già fatta strada in altri cantoni: a Neuchâtel un'iniziativa è riuscita nel 2018 e a inizio anno il governo ha proposto un controprogetto indiretto. Il popolo dovrebbe pronunciarsi nel corso dell'anno. Un'iniziativa simile è riuscita a fine 2020 nel canton Friburgo.