Ne sono stati notificati 61 casi sui 1'485 segnalati a Swissmedic (età media di 72 anni)
In 64 casi le persone (media 82 anni) sono decedute a differenti intervalli di tempo dalla vaccinazione. A provocare il decesso sono state malattie che si manifestano a prescindere dalle vaccinazioni come infezioni, eventi cardiovascolari o malattie polmonari e respiratorie.
BERNA - Vaccini ed effetti indesiderati. Un binomio che fa paura a molti. Soprattutto per le notizie che arrivano dal resto d'Europa. Swissmedic fa quindi chiarezza per ciò che riguarda la Svizzera. Fino al 20 aprile 2021 l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici ha esaminato 1'485 notifiche di sospette reazioni avverse da medicamenti in relazione alle vaccinazioni contro il Covid-19. Tutti noti dagli studi di omologazione nonché menzionati nelle informazioni sul medicamento, che non incidono sul rapporto rischi-benefici positivo dei due vaccini a mRNA utilizzati.
Non un preparato più dell'altro - 706 notifiche si riferiscono al Comirnaty® di Pfizer/BioNTech, 761 al vaccino di Moderna, in 18 casi non è stato specificato. La maggior parte delle notifiche è stata inoltrata da operatori sanitari, 145 (9,8%) sono state inviate direttamente dalle persone colpite o dai pazienti.
Approssimativamente 1 ogni 1'000 - Secondo le informazioni dell’UFSP, fino al 18 aprile 2021 sono state somministrate in Svizzera circa 2,1 milioni di dosi di vaccino e quasi 769'000 persone sono state completamente vaccinate. Non è possibile effettuare un confronto diretto tra le notifiche qui descritte e i vaccini somministrati, perché vengono trasmesse spesso con ritardo a Swissmedic e la valutazione richiede tempo. Retrospettivamente si è rilevato, tuttavia, un tasso di notifica approssimativo pari a una ogni 1'000 dosi iniettate.
La scheda della persona colpita - Le notifiche riguardavano in gran parte le donne (67,9%), il 28,7% gli uomini. Nel 3,4% dei casi non è stato indicato il genere. Le persone colpite avevano in media 64,8 anni (fascia d’età 16-101), di questi il 41,6% aveva un età pari o superiore ai 75 anni. Nei casi classificati come "seri" (n = 537) l’età media era di 68,5 anni, mentre nei casi notificati in relazione temporale con i decessi (n = 64) era di 82 anni. La maggior parte delle notifiche, ossia 948 (63,8%), è stata classificata come "non seria", mentre 537 (36,2%) sono state le notifiche di casi "seri" e le persone sono state trattate in ospedale o le reazioni sono state considerate clinicamente "significative" per altri motivi. Nella maggior parte dei casi le persone colpite non hanno però corso alcun pericolo.
Quali sono le reazioni? - La maggior parte delle notifiche riporta più di una reazione (complessivamente 3'851 reazioni nelle 1'485 notifiche, ossia una media di 2,6 reazioni per notifica). Le reazioni più comuni notificate nei casi classificati come "seri" sono state febbre (80), dispnea (39), cefalea/emicrania (37), herpes zoster (34), brividi di freddo (28), ipersensibilità (27), reazioni anafilattiche (13), vomito (28), dolori muscolari (27), malessere (25) e aumento della pressione sanguigna (25). Poiché nella maggior parte dei casi una notifica contiene più di una reazione, reazioni come febbre o cefalea sono riportate sia in casi considerati "complessivamente seri" sia in casi "non seri".
Herpes zoster - Sono stati notificati 61 casi di herpes zoster. L’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus della varicella zoster (VZV). L’infezione primaria da VZV porta alla varicella. I fattori di rischio per un herpes zoster sono, tra l’altro, terapie immunosoppressive, diabete mellito, genere femminile, stress psicologico o traumatismi meccanici. L’incidenza dell’herpes zoster aumenta con l’età, passando da 3 casi su 1'000 nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni a 10 casi su 1'000 nella fascia d’età oltre gli 80 anni. L’età media delle persone colpite nei casi notificati era di 72 anni. A causa della frequente comparsa dell’herpes zoster nelle fasce d’età a cui si è data priorità nella vaccinazione, statisticamente si prevede un certo numero di casi di herpes zoster nello stesso periodo della vaccinazione anti Covid-19. Sono in corso ulteriori indagini per determinare se le notifiche sono indizi di una relazione causale tra le vaccinazioni e la comparsa dell’herpes zoster.
Le morti post vaccino - In 64 casi "seri" le persone sono decedute a differenti intervalli di tempo dalla vaccinazione. Le persone decedute avevano in media 82 anni e nella maggior parte dei casi gravi patologie pregresse. Questi casi sono stati analizzati con particolare attenzione. In base all’attuale stato delle conoscenze, a provocare il decesso sono state malattie che si manifestano a prescindere dalle vaccinazioni come infezioni, eventi cardiovascolari o malattie polmonari e respiratorie. Nonostante un’associazione temporale con la vaccinazione, non vi sono in nessun caso indizi concreti che la causa del decesso sia stata la vaccinazione. Le autorità di controllo dei medicamenti di altri Paesi e l’OMS hanno ottenuto risultati simili dopo la valutazione dei decessi temporalmente associati ai vaccini anti Covid-19 omologati in Svizzera.
Nessun allarme - Grazie alle notifiche sussiste ora un quadro più chiaro della sicurezza dei vaccini che vengono somministrati quotidianamente, il che conferma ampiamente il profilo di effetti collaterali noto. Gli effetti collaterali noti dei vaccini anti Covid-19 sono elencati nelle informazioni sul medicamento e vengono costantemente aggiornati e pubblicati sul sito www.swissmedicinfo.ch.