Pioggia di critiche dopo che una famiglia è stata cacciata dall'area comune in quanto senza mascherine
Il caso è finito su una chat di Telegram e ha generato una serie di recensioni negative contro la struttura
SVITTO - Lo Swiss Holiday Park, una località di villeggiatura a Morschach (SZ), sta affrontando l'incubo dello shitstorm (in pratica una tempesta di cacca). Ciò è causato da dozzine di recensioni online che accusano di discriminazione la località turistica.
La protesta è stata innescata dai post sul canale Telegram dei "Corona-ribelli". Qui si racconta di una famiglia buttata fuori dall'area comune del resort nonostante un certificato medico che li esentava dall'uso della mascherina. Il motivo dell'esenzione? Una figlia sorda che quindi dipende dalla visione dei volti dei genitori per poter leggere le labbra.
Ma la protesta contro il resort non si è svolta solo online: diversi membri della chat affermano di aver cancellato le prenotazioni e lasciato messaggi sulla segreteria dell'hotel.
L'appello online ha costretto la polizia a intervenire. «Hanno bloccato le strade», scrive un membro della chat. La polizia cantonale svittese ha infatti dovuto monitorare l'area per prevenire una manifestazione a Morschach. «Nell'ambito dell'intervento, tre veicoli e i loro occupanti sono stati respinti», afferma il portavoce Florian Grossmann.
Una decina di persone provenienti dall'ambiente dei "corona-scettici" sono riusciti comunque a raggiungere il resort e parlare con i responsabili dell'azienda. Lo conferma anche Pascal Waser, direttore della struttura: «Ho avuto una conversazione con loro».
Secondo Waser, l'incidente è avvenuto in modo diverso da quanto ricostruito su Telegram. «Quando abbiamo chiesto ai genitori di indossare la mascherina, hanno fatto riferimento a un certificato che li esonerava, ma non hanno voluto consegnarcelo. Ce lo hanno solo mostrato velocemente».
Waser rimanda alle misure dell'Ufsp. «È specificato che la mascherina, laddove vi è una persona non udente, può essere rimossa durante la comunicazione. In caso contrario, è necessario indossarla». Per questo motivo, alla famiglia è stato chiesto di lasciare l'area comune dello Swiss Holiday Park.
Waser non accetta l'accusa di discriminazione: «Siamo strumentalizzati da chi si oppone contro queste misure. Che però non abbiamo deciso noi, ma l'Ufsp». Il direttore del resort non teme danni alla sua reputazione: «Presumo che i portali interessati cancelleranno le recensioni in quanto violano le loro linee guida».
La famiglia in questione, intanto, non è ancora partita. «Tuttavia, non si trova nello Swiss Holiday Park, ma in un complesso di appartamenti nelle vicinanze che ha accesso alle nostre strutture», spiega il direttore.