Con la pandemia, quest'anno risulta essere particolarmente difficile il reclutamento di persone
BERNA - Cercansi 1'400 volontari - purché non appartengano alle categorie a rischio di coronavirus - per andare ad aiutare questa estate i contadini di montagna: l'appello viene lanciato da Caritas Svizzera, che promette non solo duro lavoro, bensì anche profondo rilassamento mentale.
Lontano dal traffico e dal rumore molti ritroveranno il cammino per tornare a una vita semplice, senza essere costantemente online e in tensione, spiega l'organizzazione caritatevole di ispirazione cattolica in un comunicato odierno. I volontari - a partire dai 18 anni - vengono accolti calorosamente dalle famiglie di agricoltori e spesso nascono amicizie che durano sull'arco di una vita.
Tutte le estati i contadini hanno bisogno di aiuto per affrontare una stagione particolarmente carica di lavoro, ma quest'anno la ricerca di persone che possono dare una mano è più difficile del solito: finora infatti la maggior parte dei volontari aveva più di 60 anni o veniva dall'estero, ma il coronavirus ha cambiato tutto. Ecco perché Caritas spera ora di riuscire a motivare soprattutto i giovani a salire sugli alpeggi.
L'estate scorsa, nonostante la pandemia, circa 1'200 volontari, di cui il 53% donne, si erano annunciati. Ciò ha rappresentato un aumento del 45% rispetto all'anno precedente, si è rallegrata Caritas. Quest'anno l'associazione spera di poter aumentare il numero di volontari, visto che il numero di richieste da parte di famiglie contadine è pure in crescita.