Per l'UFSP questo numero sarebbe in parte imputabile all'efficacia non totale dei preparati.
Rilevati in una casa di cura di Zurigo 18 infetti vaccinati, di cui 7 avrebbero subito un decorso grave della malattia.
BERNA - Sono quasi 1,2 milioni gli svizzeri che, stando ai dati di venerdì scorso, hanno già ricevuto due dosi del vaccino contro il Covid-19. Secondo una portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica, 129 di loro hanno contratto il virus due settimane dopo la seconda iniezione. Lo riporta il domenicale NZZ am Sonntag.
Le spiegazioni - Le ragioni, secondo l’UFSP, sarebbero tre: In primo luogo, i due vaccini autorizzati in Svizzera, prodotti dalle case farmaceutiche Pfizer/Biontech e Moderna, non sono efficaci al 100%, ma rispettivamente al 95 e al 94%. Inoltre, alcuni studi sembrano indicare che «con l'età l'efficacia del vaccino può diminuire». L'arrivo nel Paese di molteplici varianti del virus, spesso più contagiose e pericolose, giocherebbe infine un suo ruolo.
Il caso - Secondo il domenicale, in una casa di cura di Zurigo 18 persone avrebbero contratto la malattia nonostante la vaccinazione, di cui 7 in forma grave. Si tratterebbe di un’eccezione, spiega Gabriela Bieri-Brüning, direttore medico dei Servizi geriatrici della città di Zurigo, confermando il caso. Uno studio israeliano comproverebbe che la protezione del vaccino è superiore al 94% anche tra coloro che hanno più di 85 anni. La sua efficacia nel scongiurare un decorso grave della malattia si eleverebbe inoltre al 97%.
Statistiche non esaustive - Sapendo che 1,2 milioni di persone sono già state completamente vaccinate in Svizzera, riporta NZZ am Sonntag, la percentuale di efficacia risulterebbe in 1,15 milioni di persone immuni e in 50’000 che non lo sarebbero. Ed effettivamente questa cifra è di gran lunga superiore ai 129 casi segnalati dall'Ufficio federale della sanità pubblica, perché questo 5% non verrà automaticamente infettato. La proporzione che lo sarà dipende dalle probabilità di imbattersi in una persona infetta e contagiosa. Si parla dunque in questo senso di rischio relativo.