Il fenomeno è aumentato del 25% dal 2019. Oltre 1'000 i casi di sospetta truffa in relazione ai crediti Covid.
BERNA - Più 25% rispetto al 2019. È in salita il riciclaggio di denaro sporco in Svizzera. Lo scorso anno l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) ha ricevuto 5'334 segnalazioni concernenti oltre 9'000 relazioni d'affari.
Anche casi passati - Nel rapporto annuale pubblicato oggi, MROS precisa che l'aumento dei casi registrato lo scorso anno è in linea con quello osservato nel biennio precedente. Nel corso del 2020 l'Ufficio ha inoltre trattato più di 6'000 relazioni d'affari segnalate tra il 2016 e il 2019 che ancora non erano state evase.
Il favore della pandemia - L'anno in rassegna è però stato anche contraddistinto dalla pandemia «che ha offerto ai criminali varie opportunità per arricchirsi illegalmente, aumentando così il rischio di riciclaggio». Oltre 1'000 comunicazioni effettuate nel 2020 riguardavano infatti sospetti di truffa in relazione ai crediti Covid-19 accordati dalle banche elvetiche su fideiussione della Confederazione, per un importo totale di circa 146,9 milioni di franchi. Le investigazioni che hanno seguito sono sfociate in oltre 800 denunce penali.
Un aumento considerevole - Tale fenomeno si riflette anche nelle statistiche: la truffa è stata indicata come reato preliminare in oltre la metà, 58%, delle comunicazioni di sospetto inviate a MROS nel 2020. L'incremento rispetto al 2019, quando rappresentavano il 25% del totale, è «considerevole», precisa l'Ufficio.