Un 33enne albanese ricercato per omicidio è stato consegnato all'Italia. Era detenuto in Svizzera per furto
COMO - È stato di recente estradato dalla Svizzera all'Italia il 33enne albanese indagato per la morte dei genitori, i cui resti sono stati trovati lo scorso dicembre in alcune valigie abbandonate ai margini di un terreno tra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Lo riporta oggi l'agenzia italiana Ansa, secondo cui l'uomo sta scontando una condanna per droga a Como.
Infatti, i motivi della richiesta di estradizione, avanzata dalla procura di Firenze e accolta dalle autorità elvetiche, non riguardano l'inchiesta per il duplice omicidio. Al contrario, sono in correlazione con una condanna definitiva a tre anni e quattro mesi per detenzione di sei chili di hashish in un garage della città toscana.
Per questi fatti, il cittadino albanese fu arrestato in flagranza l'11 giugno 2016. La condanna è arrivata il 19 dicembre 2019. L'uomo, che adesso sta scontando la pena nel carcere di Como, fino a poche settimane fa era detenuto in Svizzera, dopo si trovava recluso dall'ottobre 2020 per altre ragioni, ovvero furto con scasso e violazione di domicilio.
Il 33enne si era reso irreperibile nel novembre 2016, quando evase dagli arresti domiciliari per rendersi latitante. I suoi genitori - 54 anni il padre, 52 la madre - erano scomparsi il 2 novembre 2015, lo stesso giorno in cui era uscito dal carcere di Sollicciano, dove era finito per altri reati di droga.
Insieme a lui, nelle indagini per la morte dei coniugi sono indagati la sua ex fidanzata dell'epoca, attualmente reclusa proprio nella struttura fiorentina, e il fratello minore di quest'ultima.