È questo l'appello degli esperti della Confederazione, affinché l'autunno 2021 sia diverso da quello dello scorso anno.
La percentuale della popolazione che intende vaccinarsi è in aumento. Per questo potrebbe volerci più tempo per raggiungere l'obiettivo inizialmente previsto per il mese di luglio.
BERNA - Come è ormai tradizione, il martedì pomeriggio gli esperti della Confederazione organizzano una conferenza stampa per esprimere il loro punto di vista su questioni d'attualità legate al coronavirus e rispondere alle domande dei giornalisti. All'incontro odierno sono presenti "solo" due interlocutori: la responsabile della Sezione malattie infettive in seno all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Virginie Masserey e il presidente dell’Associazione dei medici cantonali Rudolf Hauri.
La pandemia non è finita ma... - Il primo discorso affrontato non poteva non essere quello legato agli allentamenti entrati in vigore ieri e all'andamento epidemiologico in Svizzera. «Da settimane è favorevole, continuiamo ad assistere a un calo di casi, decessi e ricoveri in tutte le regioni della Svizzera», ha ribadito Virginie Masserey, ricordando però che «la pandemia è tutt'altro che terminata». Rudolf Hauri ha dal canto suo sottolineato che se lo sviluppo continuerà a essere questo, «sarà possibile continuare ad allentare evitando importanti ricadute». Ciononostante potrebbero verificarsi ancora dei focolai isolati, soprattutto dove la percentuale di persone non vaccinate rimarrà importante.
«Vogliamo un autunno diverso» - Per quanto riguarda la campagna vaccinale - in Svizzera oltre il 20% della popolazione ha già ricevuto due dosi - Virginie Masserey ha sottolineato di «approfittare dell'estate per farsi vaccinare» in modo che l'autunno 2021 sia migliore di quello dello scorso anno. In tutto, ha ricordato, sono già state somministrate circa 5 milioni di dosi. L'adesione sta crescendo e siamo attorno al 70-75% della popolazione che intende farsi vaccinare.
Non luglio, ma inizio agosto - Potrebbe quindi volerci un po' più di tempo affinché tutti coloro che lo desiderano possano essere vaccinati. Probabilmente inizio agosto, invece di luglio come previsto inizialmente. «Ma questa è una buona notizia - ha chiarito Masserey - in quanto vuol dire che più gente verrà vaccinata». Per quanto riguarda i giovani, si è ancora in attesa del via libera di Swissmedic, che dovrebbe arrivare a metà giugno: «Vogliamo far vaccinare gli adolescenti entro la fine dell'anno, possibilmente iniziando già da metà luglio».
Periodo di protezione sotto la lente - Nel frattempo però il periodo di protezione di sei mesi per le prime persone che hanno ricevuto il vaccino sta terminando. Un periodo che potrebbe comunque essere portato a nove mesi, «forse anche un anno», ha detto Masserey. Per formulare una raccomandazione, tuttavia, sono necessari i risultati degli studi effettuati dai produttori e l'approvazione di Swissmedic. Ci sarà quindi una nuova campagna di vaccinazione in autunno? «È un'opzione - ha ammesso la responsabile delle malattie infettive dell'UFSP - ma al momento non è possibile dare una risposta».
Le chiusure sono servite? - Ma quanto hanno realmente influito le restrizioni? A questa domanda, posta da un giornalista presente a Berna, Virginie Masserey ha risposto che «alcuni studi vengono effettuati anche in Svizzera, ma è difficile che siano attendibili al 100% viste le dimensioni della Svizzera». La Svizzera si basa quindi su studi internazionali, ma anche qui è difficile determinare quali misure abbiano realmente funzionato, «perché c'è sempre una combinazione di diversi fattori».