Sono stati inoltrati a causa delle informazioni fornite dalla Confederazione in merito al tema
BERNA - In cinque giorni oltre cinquecento ricorsi sono stati inoltrati in relazione al voto sulla Legge anti-terrorismo, che si terrà il prossimo 13 giugno. Lo ha reso noto il Partito pirata.
I ricorsi riguardanti la Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT) dimostrano il malumore e il tenore delle false informazioni sull'argomento, scrive la formazione politica su questa sua iniziativa.
Il Partito pirata sottolinea il bisogno della popolazione di condivisione, piuttosto che di sorveglianza da parte delle autorità. «La situazione è chiara: per evitare ulteriori danni alla democrazia svizzera, la votazione del 13 giugno sulla MPT va interrotta», ha detto la vicepresidente della formazione Biljana Lukic, citata nella nota.
In ogni Cantone è stato inoltrato almeno un ricorso, con la partecipazione anche di personaggi di spicco come l'ex procuratore e senatore Dick Marty.
Competenza della Confederazione - I ricorsi si basano in particolare sulla tesi che il libretto di voto non sarebbe obiettivo e impedirebbe quindi agli elettori di formarsi un'opinione chiara. Contestata è in particolare l'affermazione secondo cui al momento la polizia non avrebbe mezzi per intervenire in maniera preventiva contro un attacco terroristico pianificato.
Nel frattempo sono già giunte risposte dai Cantoni. Il Consiglio di Stato di Obvaldo non è ad esempio entrato in materia sui ricorsi poiché la votazione è di competenza federale e non cantonale. Questa decisione può comunque essere impugnata davanti al Tribunale federale.