A lanciarlo, il comitato "Amici della Costituzione" e la Rete scelta vaccinale, che parlano di "aperheid sanitaria"
BERNA - Dopo la sconfitta alle urne il 13 giugno sulla legge Covid-19, il comitato "Amici della Costituzione" torna alla carica e, assieme alla Rete scelta vaccinale (Réseau Choix Vaccinal), sostiene un nuovo referendum contro il certificato sanitario.
Prima bisogna però raccogliere le 50'000 firme necessarie entro l'8 luglio. Werner Boxler, co-presidente e portavoce del comitato, si dice «molto ottimista» sulla riuscita, anche perché «sono già state raccolte circa 11'000 firme».
Le due organizzazioni, che difendono la libertà di scelta e l'autodeterminazione in materia di salute, hanno tenuto oggi una conferenza stampa a Losanna per denunciare un certificato ritenuto «discriminatorio». Michelle Cailler, giurista degli Amici della Costituzione, parla di «apartheid sanitaria».
«Al posto di garantire i diritti fondamentali, il Consiglio federale ostacola la libertà di circolare, la libertà della scelta vaccinale, la protezione della sfera privata, la libertà d'espressione, la trasparenza così come l'integrità fisica e psichica», ha dal canto suo detto la coordinatrice di Réseau Choix Vaccinal nella Svizzera romanda, Rossana Scalzi.