Diversi esperti prevedono un «mix esplosivo» provocato da vacanze estive, variante Delta e restrizioni più blande.
Andreas Cerny: «L'avvento di una quarta ondata è inevitabile». Volker Thiel: «Il 30% di non vaccinati è sufficiente per far aumentare il numero di casi, soprattutto vista la maggior contagiosità della variante Delta».
BERNA - Da sabato 26 giugno la Svizzera respira una nuova normalità. Ma sugli allentamenti decisi dal Consiglio federale a seguito dell'evoluzione favorevole della pandemia aleggia lo spettro della variante Delta.
La mutazione, scoperta per la prima volta in India, sta infatti avanzando in tutto il Vecchio Continente e diventerà predominante entro fine agosto. «Bisogna tenere alta la guardia», aveva avvertito il ministro della sanità Alain Berset, ricordando che «tutti entreremo in contatto con il virus, o attraverso il vaccino o per contagio». Berset si aspetta un'altra ondata nelle persone non vaccinate quest'autunno. «La variante Delta è di gran lunga quella che ci preoccupa di più al momento», ha invece spiegato Patrick Mathys, capo della sezione gestione delle crisi dell'Ufsp. Vi è preoccupazione anche nelle parole del presidente dei direttori cantonali della sanità Lukas Engelberger che ha ricordato come la Svizzera si fosse dimostrata ottimista anche un anno fa. «E in autunno vi fu il brusco risveglio. Non può succedere una seconda volta».
Quarta ondata già in agenda - È ancora più esplicito l'epidemiologo ticinese Andreas Cerny che in un'intervista alla SonntagsZeitung vede un solo scenario possibile con questi allentamenti, ovvero l'avvento di una quarta ondata. L'esperto cita poi l'esempio di Israele, da cui la Svizzera dovrebbe «imparare qualcosa». «Le distensioni adottate da Israele erano troppo precoci e troppo ampie per una copertura vaccinale del 60%», ricorda Cerny che avrebbe auspicato una riapertura più lenta anche nel nostro Paese.
Mix esplosivo - Gli allentamenti, le vacanze estive e il diffondersi della variante Delta sono per Cerny «un mix esplosivo» che porteranno a una nuova, inevitabile, ondata di contagi. «Se il numero di casi dovesse aumentare di nuovo, si dovranno adottare provvedimenti mirati», assicura l'epidemiologo, avvertendo che anche con un tasso di vaccinazione del 70%, gli ospedali e i reparti di cure intense potrebbero riempirsi di nuovo in autunno se il numero di casi dovesse crescere senza controllo. Tesi che viene avvalorata anche dal virologo e membro della Task Force elvetica Volker Thiel. «Il 30% di non vaccinati è sufficiente per far aumentare il numero di casi, soprattutto vista la maggior contagiosità della variante Delta». Anche per questo la Confederazione ha deciso di rivedere al rialzo l'obiettivo della campagna vaccinale, puntando all'80% di vaccinati.
Bimbi a rischio - I bambini, in particolare, saranno indifesi contro il virus, visto che difficilmente verranno vaccinati entro l'autunno. Ecco perché il virologo raccomanda ai genitori di trattare il tema della vaccinazione con i propri figli. «Secondo me - conclude l'esperto - i rischi dovuti all'infezione nei bambini sono maggiori rispetto a quelli di una vaccinazione.