In diversi cantoni si registrano sempre meno appuntamenti. A Zurigo richieste dimezzate nel giro di una settimana.
Per l'infettivologo Andreas Cerny la gente teme gli effetti collaterali proprio in concomitanza con le ferie. Inoltre il basso livello d'infezioni scoraggia gli indecisi.
ZURIGO - Giovedì il Canton Svitto ha lanciato l'allarme: la disponibilità a farsi vaccinare da parte della popolazione è in forte calo, tanto che giornalmente ci sono solamente una ventina di richieste. Una reticenza che preoccupa non poco la farmacista cantonale Regula Willi: se il tasso di vaccinazione dovesse rimane così basso, Svitto potrebbe diventare di nuovo un focolaio, come già avvenuto lo scorso autunno.
Anche altri cantoni però segnalano un calo nelle richieste di vaccinazione: «Stiamo osservando sostanzialmente lo stesso sviluppo del Canton Svitto», ha affermato Adrian Zurfluh, portavoce per il Cantone Uri, a 20 Minuten. I centri di vaccinazione ora sono aperti solo tre giorni alla settimana. Testimonianza simile anche dal Canton Zurigo: «La settimana scorsa c'erano oltre 10'000 somministrazioni al giorno, ora sono circa 5'000».
Dalla Svizzera centrale a quella orientale e romanda, passando pure dal Ticino, un po' ovunque sono sempre meno le persone che si iscrivono alla vaccinazione. Per questo molti cantoni ora stanno cercando di contrastare il fenomeno con campagne d'informazione e sensibilizzazione: «Ci rivolgeremo a diverse fasce di età», afferma Aurel Köpfli della direzione della salute pubblica di Zugo. «È importante ottenere un alto tasso di vaccinazione, a maggior ragione con la diffusione della variante delta», sottolinea Tobias Bär della Conferenza dei direttori sanitari cantonali.
Per l'infettivologo Andreas Cerny, una delle possibili cause del calo nella volontà di farsi vaccinare risiede nell'attuale buona situazione epidemiologica. «La gente fa un'analisi costi-benefici», dice. Per molti, il rischio d'infezione è molto basso al momento e allo stesso tempo si sente spesso parlare degli effetti collaterali della vaccinazione: «Ecco perché molte persone giungono alla conclusione che al momento non vale la pena vaccinarsi».
Secondo Cerny, anche le vacanze estive potrebbero avere un'influenza. E se all'inizio si pensava potesse essere in positivo - accelerare la vaccinazione per poter partire all'estero - ora ci si accorge che forse così non è: «Molte persone vogliono staccare la spina e godersi l'estate. Senza dover eventualmente avere a che fare con gli effetti collaterali delle vaccinazioni». L'esperto ritiene però che la disponibilità tornerà ad aumentare dopo l'estate.