Un dovrà scontare 30 mesi (di cui 18 con la condizionale), l'altro a 22 mesi interamente sospesi.
BELLINZONA - Due ex-islamisti radicalizzati sono stati condannati dal Tribunale penale federale (TPF) rispettivamente a 30 mesi di prigione (di cui 18 con la condizionale) e 22 mesi con la condizionale per aver violato la legge federale che vieta i gruppi "Al Qaeda" e "Stato Islamico".
Il Ministero pubblico della Confederazione aveva reclamato 36 mesi di reclusione, di cui 18 sospesi per cinque anni, per l'imputato principale e 30 mesi di detenzione, 15 dei quali sospesi pure per cinque anni, per l'altro. I difensori invece avevano chiesto pene con la condizionale per tutti i capi d'accusa. Contro la sentenza odierna è ancora possibile presentare ricorso, ha precisato il TPF in un comunicato. Tuttavia, i legali della difesa hanno fatto sapere all'agenzia Keystone-ATS che non intendono ricorrere.
Dal 2013 i due, che frequentavano gli ambienti di estrema destra ginevrini, si sono avvicinati al movimento islamista che gravitava attorno alla moschea di Petit-Saconnex. Facevano parte di un gruppo che si incontrava e si addestrava su entrambi i lati del confine franco-svizzero con l'obiettivo di unirsi allo Stato Islamico. Gli imputati, entrambi residenti nel canton Ginevra, si erano recati in Turchia, rispettivamente nell'ottobre 2015 e nel dicembre 2015. Il primo, di doppia nazionalità svizzero-tunisina, aveva aspettato il suo compagno a Istanbul in una casa sicura dove venivano ospitati gli aspiranti candidati combattenti. Partirono poi per la Turchia meridionale dove avrebbero dovuto raggiungere la zona del conflitto siro-iracheno. Furono però arrestati dalle autorità turche e estradati in Svizzera.
Il primo, 35 anni, è stato condannato a 30 mesi di reclusione, parzialmente sospesi per 18 mesi con un periodo di prova di quattro anni. Il tribunale ha ordinato l'assistenza riabilitativa (art. 93 CP) e l'obbligo di attenersi a norme di condotta (art. 94 CP). La sentenza è soggetta a un periodo di prova di quattro anni. L'uomo, che ha già scontato otto mesi di carcerazione preventiva, ha ancora il divieto di frequentare la moschea di Petit-Saconnex o il centro islamico di Eaux-Vives e non può avere armi. Il secondo, 26 anni, è stato condannato a una pena detentiva sospesa di 22 mesi con un periodo di prova di tre anni.
I due si sono distanziati dall'Islam radicale. Il più anziano ha detto di essere «disgustato» dallo Stato Islamico dopo aver sentito i racconti degli orrori commessi dai suoi membri quando era in prigione in Turchia. Il più giovane, che all'epoca si diceva «pronto a morire e a commettere attacchi», ha dichiarato che non lo rifarebbe mai più.