Frutta avariata e verdura marcia: gli agricoltori di tutta la Svizzera stanno soffrendo le conseguenze del maltempo.
Il presidente degli agricoltori Markus Ritter si aspetta un anno orribile: «Perdite difficili da stimare».
ZURIGO - Non c'è che dire, per gli agricoltori svizzeri l'annata non è quella giusta. Prima una primavera umida e fredda, ora l'estate temporalesca. Per non parlare della grandine, che ha distrutto campi interi, e delle enormi quantità di pioggia che hanno allagato intere colture.
Ne sa qualcosa Lukas de Rougemont: «Abbiamo raccolti scarsi - ammette il direttore della Fondazione Tannenhof, a Gampelen (BE) -. L'assicurazione copre parte delle perdite, ma la fondazione deve pagare una grossa somma di tasca propria». Nella sua azienda coltiva sia frutta che verdura come cipolle, zucchine, carote e cereali.
Al momento la situazione è particolarmente tragica per la frutta. La grandine ne ha danneggiato circa il 50 percento. Anche se commestibile, non può essere venduta. «Non sono un caso isolato. Molte aziende sono nella mia stessa situazione. A causa della particolare topografia di quest'area, l'acqua non riesce a defluire quando cade in questa misura», spiega de Rougemont. Uno dei suoi appezzamenti, 7,5 ettari nel comune di Mont-Vully (FR), è stato completamente allagato per oltre dieci giorni. Un "laghetto" profondo anche 40 centimetri. «Dove avevamo patate e sedano abbiamo perso il 100% del raccolto». Inutile il tentativo di drenare l'acqua meccanicamente. E ovviamente qualche posto di lavoro, in queste situazioni, salta.
«Le piante non possono più respirare e marcire» - Anche Peter Wyss di Ittigen (BE) sta facendo fronte ai danni del maltempo. «Il nostro terreno è stato inzuppato per settimane. Le piante non possono più respirare, quindi marciscono», spiega l'agricoltore. Come se non bastasse, lunedì notte la grandine ha distrutto dal 20 al 30 percento del suo raccolto, principalmente verdure e cereali. «Faccio l'agricoltore da 40 anni, non ho mai visto niente di simile».
Wyss, che collabora con altri agricoltori, menziona aziende che hanno subito una perdita totale della loro produzione. «Questo può abbatterti. La nostra è una professione che vive in stretto rapporto con la natura, ne dipende, ma spero che eventi estremi come questo non aumentino in futuro», conclude.
Assicurazione troppo costosa - La soluzione è quella di proteggersi con un'assicurazione. Ma non tutti lo fanno. E c'è un motivo: «Era troppo costosa per me», ammette una agricoltore che chiede l'anonimato. L'uomo sostiene di aver perso praticamente tutto il suo raccolto a causa del maltempo.
Non va meglio all'agricoltore biologico Stefan Krähenbühl, nella sua fattoria sul Lago di Morat a Greng (BE). Anche qui la grandine ha lasciato il segno. L'assenza di sole, poi, non permette di crescere a ciò che resta. «Quest'anno raccoglieremo molte patate dolci troppo piccole o deformi». Merci piccole o leggermente danneggiate possono essere vendute al mercato settimanale, il cliente comprende la situazione degli agricoltori. Secondo le attuali linee guida, però, non può finire ai grossisti. Una seccatura per Krähenbühl: «Se c'è un'emergenza in tutta Europa, i grossisti dovrebbero considerare di accettare merce imperfetta». Inoltre, vista la situazione, i prezzi alla produzione di ortaggi e patate dovrebbero ora aumentare in modo significativo, aggiunge Krähenbühl.
Importazione di albicocche - Non tutti i cantoni sono stati toccati in egual misura dal maltempo, afferma Fritz Rothen, amministratore delegato di IP-SUISSE. «La consegna di molti prodotti da parte dei produttori svizzeri è quindi garantita». Ma altro, ad esempio le albicocche, distrutte dalle gelate tardive di aprile, deve essere importate. «Per poter affrontare al meglio questi eventi meteorologici, in futuro dovremmo fare affidamento su varietà che si adattano meglio alle condizioni climatiche e che sono più resistenti alle malattie», conclude Rothen.
Anche il presidente dell'Associazione svizzera dei contadini, Markus Ritter, prevede gravi perdite: «Ci aspettiamo un anno negativo per tutte le colture, con fallimenti, rese scarse e qualità inferiore rispetto al solito. Al momento non è possibile stimare l'entità dei danni».