Li raccomanda la Confederazione. La palla passa ai Cantoni
BERNA - Gli operatori sanitari non vaccinati dovrebbero sottoporsi a test obbligatori contro il Covid-19. È quanto raccomanda la Confederazione ai cantoni, oltre al certificato obbligatorio per le visite negli ospedali, nelle case di cura e nelle case di riposo.
In una lettera inviata oggi ai cantoni, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha elencato varie proposte per arginare la diffusione del coronavirus, come ha annunciato lo stesso ufficio sul suo sito web. La Confederazione chiede ai cantoni di adottare, nelle prossime settimane, provvedimenti in vari settori per proteggere i bambini, i giovani e le persone particolarmente a rischio.
Tra le altre cose, i cantoni dovrebbero portare avanti la campagna di vaccinazione, intensificare i controlli per garantire il rispetto dell'obbligo del certificato e imporre test nelle scuole.
Gli asintomatici, secondo l'UFSP, contribuiscono in maniera importante alla diffusione del virus. I test rappresentano quindi un complemento necessario alla vaccinazione e al piano di protezione.
La Confederazione raccomanda inoltre "urgentemente" che i cantoni dichiarino obbligatori i test ripetitivi per i professionisti della salute non vaccinati e non ancora guariti negli ospedali, nelle case di cura, nelle strutture di assistenza e nelle organizzazioni Spitex. Inoltre, le visite agli ospedali, alle case di cura e alle strutture di assistenza dovrebbero essere possibili solo con un certificato.
No giro di vite, ma nessun allentamento - Nonostante l'incremento delle nuove infezioni, dovute soprattutto alla variante Delta, il Consiglio federale non intende inasprire le misure generali, ma nemmeno allentarle. Globalmente, la situazione generale è ancora buona e i valori attuali sono ancora assai distanti dalle soglie fissate dal governo per far scattare ulteriori restrizioni.
Tuttavia, lo sviluppo della pandemia deve continuare ad essere monitorato a causa della variante Delta, nonché in ragione dell'aumento dei casi e dei ricoveri, come anche dell'incertezza dovuta ai turisti di ritorno dalle vacanze.
L'esecutivo affronterà il dossier nel corso della prima seduta dopo le vacanze, ossia l'11 di agosto.