Tutto dipenderà dalla variante Delta e dai dati seguenti al rientro dei vacanzieri, ha spiegato Alain Berset
BERNA - Tra poche settimane potrebbero esserci ulteriori allentamenti delle misure per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha detto il consigliere federale Alain Berset, in un'intervista al domenicale "Sonntagszeitung" resa pubblica già ieri sera.
Niente previsioni, per ora - Tuttavia, avverte il ministro della Sanità, bisognerà valutare l'evolversi della situazione. Tra i rientri dalle vacanze e la variante Delta, maggiormente infettiva, il passaggio alla fase di normalizzazione non è ancora prevedibile per il momento, ha spiegato.
Berset, sulle colonne del settimanale svizzerotedesco, ha poi difeso le «pochissime restrizioni che sono ancora in vigore, come le mascherine obbligatorie nei trasporti pubblici o nei negozi e i certificati obbligatori nei grandi eventi o nelle discoteche». Tuttavia, tra gli allentamenti ventilati nel caso di un'evoluzione favorevole della pandemia in Svizzera, vi è in particolare un alleggerimento riguardo proprio all'obbligo d'indossare la mascherina in determinati spazi.
Evitare nuove chiusure - Se invece la situazione dovesse peggiorare, il Consiglio federale vorrebbe evitare nuove chiusure: Berset, a tal proposito, suggerisce eventuali adeguamenti nell'utilizzo del certificato Covid e nel tracciamento dei contatti.
È ancora troppo presto per gestire il Covid come un'influenza, ha detto il titolare del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Al momento, non è infatti da escludere che in futuro ci possa nuovamente essere il rischio di sovraccarico degli ospedali.
Invogliare, non obbligare alla vaccinazione - La campagna di vaccinazione in Svizzera attualmente procede a rilento: secondo i dati forniti ieri dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), circa il 48,9% della popolazione è stata completamente vaccinata. Per aumentare tale quota, Berset mira a informare la popolazione, facilitando anche l'accesso al vaccino. Secondo il consigliere federale, i cantoni potrebbero ad esempio allestire stazioni mobili di vaccinazione presso i centri commerciali i o i negozi. «La gente che vuole solo andare a fare compere potrebbe poi anche farsi vaccinare».
Misure obbligatorie come la vaccinazione obbligatoria per il personale infermieristico - come ad esempio in Francia e Italia - sono invece fuori questione per Berset.
La terza dose - Per quanto riguarda un'eventuale terza dose di vaccino prima dell'inverno, il "ministro" della sanità rimane cauto: al momento, non ci sono abbastanza dati su quando e per chi sono necessarie le vaccinazioni di richiamo. I cantoni, ha aggiunto, sono comunque preparati e la Confederazione sta fornendo vaccini a sufficienza.
«Sappiamo che la protezione contro la malattia diminuisce da sei mesi dopo la seconda dose, ma l'efficacia rimane molto buona, soprattutto per le infezioni gravi», ha spiegato Berset al domenicale. La vaccinazione è raccomandata solo se è dimostrato che è necessaria, utile e sicura, ha chiarito.