Via la mascherina. Fabio Regazzi chiede che il primo settembre vengano abolite le misure di contrasto al Covid
BERNA - Mentre i casi aumentano, ricoveri e decessi restano bassi. La campagna di vaccinazione si è arenata e non è sicuro che riprenda il passo. Una parte degli epidemiologi ritiene opportuno allentare ulteriormente le misure di lotta al Coronavirus, ma Ufficio federale della sanità pubblica e task force mettono in guardia: una quarta ondata è possibile, e potrebbe essere anche peggiore della precedente. E intanto il Consiglio federale ha rinviato il passaggio alla fase di normalizzazione, inizialmente previsto per l’11 agosto.
Ora sono gli economisti a fare pressione - Fabio Regazzi, Consigliere nazionale e Presidente dell’Associazione svizzera del commercio, chiede che il primo settembre al più tardi vengano annullate le misure di prevenzione. «È importante dare alle imprese e alla popolazione la certezza che le misure saranno revocate». Nello specifico, Regazzi chiede l’abolizione dell’obbligo della mascherina sul luogo di lavoro, in negozi e ristoranti, come anche nelle scuole. Inoltre chiede che il limite massimo di persone agli eventi privati venga dimesso.
«Le misure adottate non devono più impedire a nessuno di esercitare la propria professione», afferma il Consigliere nazionale. Le misure adottate non dovrebbero più limitare eccessivamente le libertà economiche e personali. Si potrebbe comunque vivere con l'obbligo di indossare la mascherina nei trasporti pubblici e l'utilizzo del certificato Covid nei luoghi in cui molte persone si incontrano, ad esempio in occasione di grandi eventi. «Per un certo periodo l’utilizzo del certificato è ancora giustificato, ma anche questo periodo deve essere il più breve possibile».
Rudolf Minsch, capo economista di Economiesuisse, sostiene la richiesta di Regazzi. «Il Consiglio federale deve indicare una tabella di marcia. Se la situazione epidemiologica e lo stato di avanzamento della vaccinazione lo consentono, il primo settembre può essere il giorno in cui cadranno gran parte delle misure». Laddove vi è un elevato rischio di contagio, per Minsch resta opportuno indossare la mascherina.
Per Economiesuisse è fondamentale che l’utilizzo del certificato sia volontario: «Il gestore di un ristorante deve poter decidere se vuole offrire ai propri clienti un senso di sicurezza attraverso la restrizione dell'accesso con il certificato Covid», spiega Minsch. L’utilizzo dovrebbe essere quindi possibile, ma non imposto.