La proposta giunge da un medico di famiglia obvaldese: «Ancora una volta si fa pressione sui giovani»
ZURIGO - In Svizzera il tasso di vaccinazione è ancora troppo basso. Attualmente il 49,8% della popolazione ha ricevuto due dosi. E il ministro della sanità Alain Berset afferma, in un'intervista al SonntagsBlick, che non è possibile dire «se il prossimo autunno la situazione epidemiologica sarà buona». Da qui la decisione, annunciata lo scorso mercoledì, di dire addio ai test gratuiti: a partire da ottobre il tampone senza sintomi andrà pagato di tasca propria.
Ma Martin Sigg, medico di famiglia obvaldese, ritiene che i giovani non debbano essere sottoposti a inutili pressioni morali, come si legge in una sua lettera pubblicata sulla NZZ. E suggerisce quindi d'introdurre una differenziazione per fasce d'età nell'emissione del certificato Covid. In sostanza: test gratuiti per gli under 40, a pagamento per le generazioni più anziane.
«Come medico di famiglia attivo, mi preoccupa il fatto che ancora una volta durante questa pandemia di Covid-19 con la vaccinazione per i giovani scatti un obbligo» afferma il medico, che comunque dice di essere un sostenitore della campagna di vaccinazione.
Una proposta, la sua, ben vista dai partiti giovanili borghesi: «Mantenendo i test gratuiti per gli under 40, si farebbe meno pressione sui giovani. E si potrebbe forse anche ridurre il rifiuto della vaccinazione» dice Matthias Müller, presidente dei Giovani liberali. Per David Trachsel, presidente dei giovani UDC, «fa piacere che una volta tanto si pensi agli interessi dei giovani».
Sul fronte di altri partiti giovanili c'è invece scetticismo. «Trovo che sia strano prevedere una disparità di trattamento tra under e over 40» afferma Ronja Jansen, presidente della gioventù socialista.