Anche la voglia di viaggiare dà una spinta alla curva pandemica.
Alcune persone infette finiscono nel reparto di terapia intensiva appena rientrati dall'estero. E si tratta sempre più di giovani.
ZURIGO - I letti degli ospedali si stanno lentamente riempiendo (di nuovo) di pazienti Covid. Nicolas Müller, medico della Clinica per le malattie infettive dell'Ospedale universitario di Zurigo, è preoccupato.
«Sta per arrivare la quarta ondata», sottolinea interpellato dalla "NZZ". «Tutto ciò è drammatico, anche perché sappiamo come potremmo evitarlo». La misura più efficace contro i sintomi gravi è la vaccinazione, sottolinea. «Non c'è praticamente nessun vaccinato tra i ricoverati. Il siero protegge molto, molto bene contro i decorsi gravi. Sarebbe così facile». Secondo Müller, inoltre, sono sempre più giovani le persone che finiscono in ospedale: «Abbiamo gente del '68, del '73...».
L'infettivologo è convinto che le vacanze estive abbiano un ruolo in questa crescita dei contagi: «Da noi arrivano molti viaggiatori di rientro». Quindi risponde agli scettici che fanno leva sull'assenza di garanzie riguardo una copertura certa dopo il vaccino: «Il numero di immunizzati che finiscono in ospedale è incredibilmente basso. Ma se il vaccino non riesce ad essere efficace al 100%, allora è ancora più importante che chi è attorno a quella persona infetta sia a sua volta vaccinato».
Per il medico la situazione attuale è frustrante. «Sembra un déjà vu: i numeri salgono di nuovo. Con la vaccinazione, avremmo l'opportunità di influenzare il corso della pandemia. È un peccato non farlo. Se vogliamo che tutto torni alla normalità, allora il tasso di adesione deve aumentare in modo significativo. Altrimenti potrebbero esserci di nuovo situazioni critiche negli ospedali svizzeri».
Müller è preoccupato per chi torna dalle vacanze. «Possiamo sperare che la situazione si calmi un po' quando le vacanze saranno finite. Al momento abbiamo più casi rispetto alla terza ondata. La situazione non è delle migliori».