Chiesti 14 mesi in condizionale e 5'000 franchi di multa per l'organizzatore dell'immersione.
La donna aveva impattato fatalmente con un battello a causa di alcune negligenze nella pianificazione.
DIESSENHOFEN - Sono passati oltre cinque mesi dal ritrovamento di una sommozzatrice ormai senza vita nel Reno. La donna, una 29enne, era rimasta fatalmente ferita nella collisione con un battello. Oggi la Polizia cantonale turgoviese conferma che il Pubblico ministero ha denunciato il vertice dell'organizzatore dell'immersione per omicidio colposo, chiedendo 14 mesi di detenzione con la condizionale e una multa di 5'000 franchi.
Sulla base delle indagini svolte, la Procura ritiene infatti che la morte della donna sia stata una conseguenza di un malinteso nello scambio mail tra l'organizzatore e la compagnia di navigazione. L'organizzatore, in violazione dei suoi doveri di diligenza, ha ipotizzato che nessuna nave di linea avrebbe operato la domenica di Pasqua, durante l'immersione.
L'accusa rimprovera in particolare all'organizzatore di non aver letto attentamente le comunicazioni e di non aver fatto una seconda verifica con la compagnia di navigazione, nonostante le discrepanze da lui individuate. Inoltre, secondo l'accusa, l'organizzatore non avrebbe posto le bandiere subacquee prescritte per segnalare la presenza di sommozzatori e non si sarebbe assicurato che gli skipper di passaggio fossero informati della presenza di sommozzatori.