Le casse della compagnia aerea hanno beneficiato del miglioramento pandemico del periodo estivo
GINEVRA - Swiss ha potuto rimborsare una parte del prestito che la Confederazione ha garantito alla compagnia aerea per far fronte alla pandemia di Covid-19: lo ha affermato il Ceo Dieter Vranckx, aggiungendo però che ci vorrà del tempo prima che la società possa uscire dalla crisi.
Il miglioramento della situazione sul fronte pandemico registrato questa estate ha avuto effetti benefici sulle casse di Swiss, ha spiegato Vranckx in dichiarazioni rilasciate a una trasmissione RTS andata in onda ieri sera. «Nei mesi di maggio e giugno abbiamo visto un effetto positivo» ha detto il 58enne.
L'impresa può contare su una linea di credito bancario di 1,5 miliardi di franchi, garantito all'85% dalla Confederazione. «Ci siamo posti l'obiettivo di non spendere più della metà della somma, cioè 750 milioni di franchi. Finora abbiamo mantenuto questa promessa. In giugno abbiamo avuto la possibilità di rimborsare 50 milioni» rivela il manager con doppia nazionalità svizzero-belga.
La ripresa potrebbe però essere di breve durata, considerato che Swiss si aspetta mesi non facili. «L'abbiamo visto in giugno, quando gli affari vanno meglio possiamo rimborsare parte del prestito. Ma ora arriverà l'inverno, novembre e dicembre sono mesi molto difficili per una compagnia aerea» ha osservato Vranckx. «Probabilmente dovremo nuovamente attingere ai soldi dalla Confederazione».
Come noto Swiss ha subito pesantemente le conseguenze del coronavirus: nel 2020 ha visto i ricavi crollare del 65% rispetto all'anno prima, a 1,85 miliardi di franchi. I passeggeri sono scesi del 75% e l'esercizio si è chiuso con una perdita operativa di 654 milioni di franchi. Anche il primo semestre 2021 si è rivelato tutto in salita: il risultato operativo è stato negativo per 398 milioni.
Intanto nel fine settimana la SonntagsZeitung ha rivelato l'esistenza di una lettera scritta ai vertici della compagnia dai consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Ueli Mauer. Nella missiva - che risale a dicembre - i membri del governo criticano i top manager per aver versato bonus ai membri della direzione.