Il consigliere federale affronterà gli scettici del Covid in un dibattito televisivo
La paura di attacchi è tale da aver spinto a intervenire l'unità speciale "Skorpion".
BERNA - Venerdì, il consigliere federale Alain Berset apparirà a l'Arena della SRF per parlare di Coronavirus. I rischi per la sicurezza sembrano essere elevati, al punto che - stando al Blick - per proteggere il ministro della sanità da possibili aggressioni, la polizia di Zurigo ha inviato a Leutschenbach l'unità speciale soprannominata "Skorpion".
Questi ufficiali di polizia d'élite si occupano regolarmente di rapine o effrazioni. Ma erano in azione anche quando in giugno, nella stessa arena, fu ospitato il presidente della Confederazione Guy Parmelin. In quell'occasione, però, il dibattito verteva sull'iniziativa contro l'uso dei pesticidi. Trattandosi ora di Covid, la situazione rischia di essere più tesa.
Anche perché sarà una puntata speciale: al posto del moderatore Sandro Brotz vi saranno dodici ospiti che potranno porre le loro domande su vaccinazioni, certificati o Long Covid. Finora, si sono fatti avanti in oltre 200 per partecipare.
Perché tutta questa preoccupazione? Gli scettici del Coronavirus stanno diventando sempre più radicali. Basti guardare a quanto accaduto nel fine settimana, un no-vax ha lanciato del succo di mele contro la consigliera di stato zurighese Natalie Rickli, (nei suoi confronti è stato aperto ora un procedimento penale). In una manifestazione a Olten, invece, un altro no-vax ha colpito un contro-dimostrante con una bottigliata in testa.
Si tratta in effetti di attacchi "lievi". Ma non è detto che si possa trascendere ulteriormente. Durante la pandemia, le minacce a persone esposte come Alain Berset sono aumentate in modo significativo. Nessuno può prevedere se queste si concretizzeranno. «Il rischio è elevato», sottolinea Florian Näf della fedpol.