Per Christoph Berger della Commissione federale per le vaccinazioni svantaggiare i non vaccinati sarebbe «legittimo».
A suo parere andrebbe inoltre valutato l'obbligo del Certificato anche per infermieri, insegnanti e camerieri.
BERNA - Il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) Christoph Berger auspica l'introduzione immediata dell'obbligo del Certificato Covid per entrare in ristoranti, cinema, teatri e partecipare a piccoli eventi. «Bisogna estendere l'obbligo subito. È inevitabile, non possiamo aspettare ancora», ha sostenuto in un'intervista alla "SonntagsZeitung".
«Un po' di pressione» - Il sistema sanitario è ormai vicino al sovraccarico, secondo Berger, e servono misure più incisive contro la quarta ondata e «un po' di pressione» sulle persone non vaccinate perché si lascino immunizzare di modo che si possano evitare misure peggiori. Berger, che è anche co-responsabile del Dipartimento di infettivologia ed igiene ospedaliera all'Ospedale universitario pediatrico di Zurigo, considera degno di riflessione anche un obbligo di Certificato per chi svolge mestieri a forte contatto sociale quali infermieri, insegnanti e camerieri.
Cantoni a favore - Il Consiglio federale ha lanciato mercoledì una consultazione presso i Cantoni circa un'estensione dell'obbligo del Certificato; i direttori cantonali della sanità sono in gran parte favorevoli. Il governo non ha ancora fissato una data per l'entrata in vigore della misura.
Svantaggi ai non immunizzati - Il presidente della CFV è invece contrario a un obbligo di vaccinazione per determinati gruppi: «Si andrebbe troppo oltre». Egli considera tuttavia giustificato svantaggiare chi non è immunizzato: «in una situazione in cui si rischia danni importanti quali il sovraccarico del sistema sanitario ciò è legittimo».
Più vaccinati - Per tornare a una certa normalità Berger punta a un tasso di vaccinazione più elevato, citando paesi come Spagna, Portogallo e Gran Bretagna, dove la quota delle persone che hanno completato il ciclo è del 70-80%. «Bisogna verosimilmente raggiungere questo ordine di grandezza - come tra gli ultraottantenni in Svizzera, che ormai non vengono quasi più ricoverati per il Covid -, per mettere fine allo spauracchio del Coronavirus e poter trattare le infezioni come un'ondata d'influenza».