Secondo l'andamento della pandemia, il Consiglio federale è pronto ad adottare i provvedimenti necessari
BERNA - Il Consiglio federale non ha ancora deciso in merito a un'eventuale estensione dell'obbligo del certificato Covid a ristoranti, cinema e altri spazi interni. La dinamica della pandemia si è lievemente affievolita, rileva oggi. Ma se l'evoluzione epidemiologica lo richiederà, adotterà in qualsiasi momento i provvedimenti necessari.
Meglio attendere - È stato fatto un esame della situazione epidemiologica e il governo è dell'opinione che non è ancora il momento per introdurre queste misure, ha precisato il conferenza stampa il portavoce dell'esecutivo, André Simonazzi.
Nei prossimi giorni la dinamica della pandemia sarà attentamente seguita e, se necessario, il Consiglio federale si terrà pronto a prendere le misure necessarie in caso di peggioramento della situazione, appoggiandosi su un esame globale dell'evoluzione della situazione, ha aggiunto.
I Cantoni possono decidere per loro - Contrariamente a quanto inizialmente affermato da Patrick Mathys, dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), i Cantoni possono estendere per conto loro l'obbligo di certificato. La precisazione è stata fatta in serata dallo stesso UFSP.
L'occupazione dei letti nei reparti di terapia intensiva resta molto elevata, tanto che alcuni ospedali hanno iniziato a rimandare interventi non urgenti, si legge in una nota, nella quale il governo sottolinea però che l'evoluzione della pandemia è incerta.
La circolazione del virus potrebbe nuovamente aumentare se con l'abbassamento delle temperature le persone trascorreranno più tempo al chiuso. È però anche possibile che l'attuale situazione si stabilizzi. Ciò dipende anche da quante persone si fanno vaccinare, annota il governo, ricordando che negli ultimi giorni il numero delle somministrazioni è di nuovo aumentato.
Cantoni favorevoli - L'estensione dell'obbligo di certificato in caso di sovraccarico degli ospedali, posta in consultazione la settimana scorsa, è stata accolta favorevolmente dai Cantoni, precisa il Consiglio federale, rallegrandosi che anche la maggioranza delle parti sociali e delle organizzazioni sportive, culturali e degli organizzatori di fiere consultate sostenga i suoi piani.
Alcuni partecipanti hanno respinto le proposte, altri sono critici sull'impiego del certificato, specialmente sulla sua inclusione nei piani di protezione sul posto di lavoro. Diverse organizzazioni hanno inoltre chiesto che la Confederazione continui a pagare i test necessari per ottenere il certificato.
Il Consiglio federale puo reagire rapidamente - Visti questi risultati, tutto sommato positivi, in caso di necessità il Consiglio federale potrà reagire rapidamente, dopo un'attenta valutazione sia del numero dei ricoveri e dei nuovi casi che dell'evoluzione della situazione epidemiologica. Gli effetti dei provvedimenti sul numero dei ricoveri si vedono soltanto dopo due o tre settimane, per cui è importante una buona pianificazione delle capacità ospedaliere da parte dei Cantoni.
Con l'estensione dell'obbligo del certificato si vogliono evitare chiusure e limitare il meno possibile la vita sociale ed economica, ricorda il governo. La proposta riguarda tutti gli spazi interni di ristoranti e bar, gli eventi al chiuso (per esempio concerti, teatro, cinema, eventi sportivi, matrimoni), gli spazi interni delle strutture culturali e per il tempo libero (p. es. musei, zoo, centri fitness, piscine coperte) e le attività sportive e culturali al chiuso. Come finora, non è invece prevista l'introduzione dell'obbligo di certificato all'aperto.
Il certificato, viene infine sottolineato, attesta l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test. Per i bambini e i giovani al di sotto dei 16 anni non è obbligatorio.
Legge Covid-19: proroga di un anno di alcune disposizioni
Dato che non è possibile stabilire con certezza quali saranno i futuri sviluppi della pandemia, il Consiglio federale ha deciso oggi di proporre al Parlamento di prorogare alcune disposizioni della legge Covid-19. Il relativo messaggio è previsto per la fine di ottobre.
Differendone la validità di un anno, il Consiglio federale vuole garantire che, se la crisi dovesse ancora protrarsi, anche l’anno prossimo potrà disporre degli strumenti di cui ha bisogno in ambito sanitario, sportivo e culturale nonché relativi alla protezione dei lavoratori per combattere la pandemia e i suoi effetti. Senza un differimento mirato della validità di determinate disposizioni della legge Covid-19, l’anno prossimo il margine di manovra a disposizione del Consiglio federale per affrontare la pandemia potrebbe risultare notevolmente limitato.