Per taluni i mezzi a due tempi sono sinonimo di rumore e puzza, per altri è sono pura nostalgia
BERNA - Per decenni soprattutto nelle zone rurali non si poteva fare a meno del suono prodotto dai motorini a due tempi. Erano soprattutto i più giovani a salire in sella ai Puch e ai Piaggio, anche perché l'autorizzazione a guidarli si ottiene già dai quattordici anni. Una scelta, questa, dettata dalla volontà - ai tempi - di facilitare l'accesso, nelle zone discoste, ai licei e alle scuole professionali. Nel 1970 in Svizzera si contava oltre mezzo milione di motorini. Praticamente il 10% della popolazione ne possedeva uno.
Un entusiasmo che in seguito è scemato con la crisi petrolifera e l'introduzione del casco obbligatorio. Anche la consapevolezza ambientale ha fatto la sua parte: i motorini a due tempi rientrano tra i mezzi più inquinanti, come mostrava uno studio del 2014. Per ogni litro di benzina, emette infatti più sostanze cancerogene che un'auto.
In Svizzera i motorini potrebbero ora scomparire del tutto? Un dibattito in tal senso lo ha avviato il granconsigliere bernese Casimir von Arx (Verdi liberali) con un'interpellanza indirizzata al Governo cantonale. «Già in passato i motorini erano rumorosi e inquinanti, ma spesso non c'erano alternative migliori» spiega il deputato. «Con l'avvento di e-bike e scooter elettrici, ora la situazione è diversa. Chiedersi se oggi abbiamo quindi ancora bisogno dei motorini a due tempi è in realtà una domanda retorica: la risposta è “no, non ci servono più”».
Von Arx non vuole bandire i motorini ancora presenti sul mercato, ma sostiene che non ha più senso autorizzare nuove immatricolazioni. «E chi guida ancore un mezzo che ha più di trent'anni, potrebbe ora considerare un'alternativa più moderna» afferma, spiegando di voler così avviare un dibattito sulla questione.
Nella sua risposta all'interpellanza, il Consiglio di Stato bernese sottolinea che una limitazione delle immatricolazioni o un divieto sono di competenza della Confederazione. E in ogni caso il numero di motorini a due tempi è stagnante. Inoltre si parla anche dell'aspetto nostalgico: «Anche se esistono alternative più ecologiche, per una parte della popolazione si tratta di un mezzo nostalgico». Per von Arx, anche lo scooter elettrico potrebbe però diventare un mezzo “cult”.