Il tasso di occupazione raggiunge il 34,8 per milione d'abitanti. Nessuno (male) come noi nell'Europa occidentale.
Tra i Paesi confinanti solo la Francia è su un livello simile al nostro (ma comunque più basso). Impietoso il confronto con l'Austria (12,5), la Germania (11,5) e l'Italia (8,5).
BERNA - Il sistema sanitario svizzero è (nuovamente) sotto pressione: le unità di terapia intensiva si stanno riempiendo di pazienti che soffrono di sintomi gravi provocati da un'infezione da Covid-19 e le operazioni devono essere nuovamente annullate.
Ospedali allo stremo - Una situazione che ha costretto diversi ospedali - l'ultimo è l'Inselspital di Berna - a lanciare un grido d'allarme e a spostare i pazienti in altri cantoni. Ma il problema delle terapie intensive occupate presto potrebbe diventare a carattere nazionale. Attualmente infatti - secondo ai dati riportati oggi dal Tages-Anzeiger - l'81 percento dei letti di terapia intensiva è occupato. E quasi la metà da pazienti affetti da Covid.19.
Confronto impietoso con l'Europa - Il confronto con altre nazioni europee - fatto dal quotidiano svizzero-tedesco - è poi impietoso. La Svizzera è infatti la triste capolista per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione di pazienti Covid-19 in Europa (Balcani esclusi). Il nostro Paese - con 284 degenti nei reparti di terapia intensiva - raggiunge infatti il tasso di 34.8 persone in cure intense per milione di abitanti. Solo la Francia (33,7) e la Spagna (31,9) hanno un valore altrettanto alto (ma comunque inferiore), mentre Belgio, Gran Bretagna o Portogallo non raggiungono nemmeno la metà del tasso elvetico di occupazione. In Austria - nazione simile alla nostra come grandezza e popolazione - i casi ogni milione di abitanti raggiungono il 12,5. In Germania sono l'11,5, mentre in Italia appena l'8,5.
Due principali cause - Il Tages-Anzeiger vede in una «copertura vaccinale relativamente modesta» e nelle «misure blande» le cause principali di questo problema. La quota di vaccinati elvetici - 58.28% con almeno una dose - è infatti di gran lunga inferiore alla media europea (64.7%). Il confronto con i paesi confinanti, poi, è ancora più impietoso. L'Italia vanta infatti un 72,4%, la Francia è al 72%, la Germania al 64.9% e l'Austria al 61%.