Il Consigliere federale ha chiesto ai talebani di garantire un accesso senza ostacoli e la sicurezza degli operatori.
L'aiuto svizzero nella regione raggiungerà i 60 milioni di franchi nei prossimi sedici mesi.
GINEVRA - Un «intervento umanitario rapido». È quanto ha chiesto alla riunione ministeriale odierna organizzata dall'ONU a Ginevra, il consigliere federale Ignazio Cassis, affermando inoltre che nonostante le grandi sfide in Afghanistan, non bisogna «scoraggiarsi».
Il capo della diplomazia svizzera stima che «la conferenza odierna è un primo passo» e ha ringraziato il segretario generale dell'ONU António Guterres per la sua iniziativa. La Svizzera si era subito offerta per accogliere una riunione internazionale dopo l'arrivo dei talebani a Kabul.
Davanti alla quarantina di Stati presenti in sala od online, Cassis ha ricordato l'estensione di 33 milioni di franchi decisa la settimana scorsa dal Consiglio federale per aiutare gli afghani. Questa deve essere approvata dal Parlamento. Insieme al bilancio regolare per il 2022, l'aiuto svizzero alla regione raggiungerà 60 milioni nei prossimi sedici mesi.
«I bisogni urgenti del popolo afghano esigono un intervento umanitario rapido», ha detto Cassis precisando inoltre che «il solo finanziamento non sarà sufficiente». Ha chiesto ai talebani, senza nominarli, di garantire un accesso umanitario senza ostacoli e la sicurezza degli operatori umanitari, così come di onorare i diritti delle minoranze e delle donne.
Stamane Cassis ha discusso brevemente anche con Guterres. Ha inoltre incontrato il suo omologo yemenita Ahmad Awad bin Mubarak, al quale ha chiesto di adoperarsi per un cessate il fuoco nel Paese. Ha anche assicurato che la Svizzera è pronta a continuare i suoi sforzi per sostenere i colloqui di pace tra il governo e i ribelli Huthi che controllano il nord dello Yemen.