La raccomandazione dell'UFSP si riferisce a chi ha già raggiunto la dodicesima settimana di gravidanza.
Gli ultimi studi hanno rilevato che le donne in gestazione hanno un rischio maggiore di incorrere in un decorso severo della malattia, spiegano gli esperti della taskforce scientifica.
BERNA - Ha luogo oggi una nuova conferenza stampa a tema Covid-19 degli esperti della taskforce scientifica. La situazione epidemiologica sembra essere migliorata nelle ultime due settimane, ritrovando una certa stabilità. Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese sono stati registrati 1'992 nuovi contagi, mentre 11 persone, di cui una in Ticino, hanno perso la vita a causa delle malattia. I pazienti Covid occupano attualmente il 3,7% della capacità ospedaliera complessiva, proporzione che si eleva invece al 32,4% per quel che riguarda le unità di terapia intensiva.
Infetti i giovani, meno ospedalizzazioni e decessi - Apre la conferenza stampa Patrick Mathys, Capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell'UFSP, che conferma la relativa stabilizzazione di casi e ospedalizzazioni, anche se a livelli relativamente elevati. Le ospedalizzazioni sono in calo, probabilmente perché la maggior parte dei nuovi infetti sono di età giovane e molto giovane. Le cure intense sono comunque ancora molto sotto pressione, sottolinea: un terzo delle unità di terapia intensiva è occupato da pazienti affetti dal virus. Rispetto alle ondate precedenti i decessi rimangono a un livello relativamente basso.
Ancora troppo pochi vaccinati - Nelle ultime settimane la campagna vaccinale ha ripreso un ritmo sostenuto, tuttavia questa partecipazione sarebbe ancora troppo bassa per tenere sotto controllo la pandemia. Il rischio di una nuova importante ondata in autunno è quindi ancora molto concreto.
Vaccino raccomandato per le donne in gestazione - L'UFSP raccomanda ora alle donne a partire dalla dodicesima settimana di gravidanza di vaccinarsi. Recenti rilievi, spiega il Presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) Christoph Berger, hanno dimostrato che le donne incinte hanno un rischio maggiore, rispetto al normale cittadino, di sviluppare la malattia in maniera più grave. E questo potrebbe aumentare le probabilità di una morte in utero.
Si punta ai giovani - La Confederazione vuole ora incoraggiare la vaccinazione anche tra gli adolescenti. Patrick Mathys specifica che attualmente il 40% dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni ha ricevuto almeno una dose del preparato di Pfizer o Moderna.
In ospedale quasi solo non vaccinati - Christoph Berger sottolinea nuovamente come il 90% delle persone attualmente ospedalizzate in terapia intensiva non siano vaccinate. È vero, viene specificato, è possibile infettarsi anche da vaccinati, ma questo non è un motivo per non farlo. I vaccinati hanno meno probabilità di ammalarsi, così come di trasmettere la malattia.
Una terza dose? - Per quel che riguarda invece un'eventuale terza dose Berger sottolinea che attualmente non si vede la necessità di vaccinazioni di richiamo per la popolazione generale, ma più che altro per gli immunosoppressi. Swissmedic continua però a sondare la situazione, e il nostro Paese ha a disposizione sufficienti dosi per consentire una campagna di vaccinazione di richiamo a vasto raggio.
A scuola - Rudolf Hauri, Presidente dell'Associazione svizzera dei medici cantonali, prende parola sottolineando la situazione precaria delle terapie intensiva. La tracciabilità dei contatti, aggiunge, è inoltre attualmente al limite. Hauri loda l'utilizzo dei test a tappeto ripetuti nelle scuole. Questo strumento permetterebbe infatti di frenare il virus ed evitare quarantene di massa.
È il momento delle domande dei media
Il governo federale ha comprato i vaccini Johnson&Johnson?
Christoph Berger spiega che il governo federale è attualmente in trattative con Johnson & Johnson per l'acquisto di una piccola quantità di dosi del preparato. Quest'ultime sarebbero destinate a persone che non possono essere vaccinate con i vaccini mRNA, per esempio con allergie.
Perché la raccomandazione per le donne incinte arrivano solo ora?
Finora non erano disponibili dati sufficienti, sottolinea nuovamente Berger. Le cose sono nel frattempo cambiate.
Chi riceverà la terza dose?
Christoph Berger spiega che per ora la terza dose è destinata solo alle persone con una protezione immunitaria limitata. Si tratta di una categoria relativamente di nicchia.
Come mai si consiglia il vaccino solo a partire dalla dodicesima settimana di gravidanza?
Lo sviluppo di un bambino durante queste prime settimane, spiega Berger, avviene senza che una possibile infezione da Covid possa influire. Il primo trimestre è inoltre un periodo delicato, durante il quale il rischio di abortire per una donna è alto, e si vuole evitare coincidenze che possano indurre a tracciare una relazione causale. Le donne nella prima fase di gravidanza che lo desiderano possono comunque vaccinarsi.
Si sta pensando alla possibilità di somministrare una terza dose, oltre che agli immunosoppressi, anche a chi lo desidera?
La strategia attuale è far sì che il maggior numero possibile di persone venga vaccinato. Bisogna inoltre tenere conto del fatto che ci sono molti Paesi al mondo che dispongono di troppe poche dosi.
Tra gli effetti collaterali del vaccino di Pfizer ci sono problematiche cardiache?
Nei giovani fino ai 30 anni, spiega Berger, questo vaccino può effettivamente causare un'infiammazione del miocardio, la componente muscolare del cuore. Tuttavia, il decorso della malattia è generalmente lieve. Inoltre, il rischio di malattia dopo un'infezione da Covid è più alto che dopo la vaccinazione.
Presenti alla conferenza stampa:
Patrick Mathys, Capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale dell'UFSP
Mike Schüpbach, vicedirettore della sezione ambito giuridico 2 dell'UFSP
Christoph Berger, Presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV)
Rudolf Hauri, Medico cantonale di Zugo, Presidente dell'Associazione svizzera dei medici cantonali