Sul treno panoramico Glacier Express si viaggia solo se in possesso di un Covid-pass. Ma si può stare senza mascherina.
Questo concetto di protezione alternativo è dovuto al fatto che questo tipo di treno deve rispettare i concetti di protezione del traffico turistico e della gastronomia.
ST. MORITZ - Un viaggio mozzafiato dall'Engadina al Cervino. È quanto offre il treno panoramico svizzero Glacier Express. Sì, ma dallo scorso 13 settembre solo per vaccinati, testati e guariti. Una prima assoluta nel nostro Paese.
Un'altra categoria - Secondo quanto riportato dall'Aargauer Zeitung, questa nuova regolamentazione è stata introdotta perché il Glacier Express non fa parte del traffico ordinario, il che significa che l'obbligo di esercizio e trasporto non si applica. Il treno sarebbe quindi assoggettato non solo al piano di protezione del trasporto pubblico, ma anche a quello del traffico turistico e della gastronomia. Per questo motivo, scrive Glacier Express sul suo sito, «siamo costretti ad aderire alle nuove regolamentazioni adottate dal Consiglio federale riguardo all'estensione del certificato Covid».
Verifiche prima della partenza - La dovuta documentazione, viene specificato, sarà controllata dal personale prima dell'imbarco. Sono validi il nostro certificato Covid e il Green Pass europeo. A partire dal 10 ottobre le persone provenienti da altri Paesi, fuori dall'area UE/AELS, dovranno convertire online il loro documento in un certificato Covid svizzero.
Niente mascherina - In compenso, l'obbligo del certificato va a far cadere tutte le altre restrizioni. Sul Glacier Express non è quindi obbligatorio portare la mascherina e non esistono dei limiti di capacità delle carrozze.
Clienti tolleranti - La maggior parte degli ospiti ha accettato bene le misure, ha spiegato all'Aargauer Zeitung Yvonne Dünser, portavoce della Ferrovia Retica. Non si sono registrate modifiche di prenotazioni o cancellazioni.
«Sempre più a fondo» - La reazione dei corona-scettici non si è invece fatta attendere. Tra questi, anche i vertici dell'associazione anti-misure restrittive Mass-voll. Nicolas Rimoldi, co-presidente del gruppo, ha espresso con un tweet tutto il suo sdegno: «La Svizzera sta precipitando sempre più nell'abisso».
Die Schweiz fällt immer tiefer in den Abgrund. pic.twitter.com/294noSmiVT
— Nicolas A. Rimoldi 💜 (@narimoldi) September 18, 2021