Secondo alcuni studi, la risposta anticorpale è più duratura tra chi ha avuto il virus rispetto a chi è vaccinato.
L'immunologo mette in guardia: «Ad oggi non c'è correlazione tra il numero di anticorpi e la protezione dal virus e le sue forme gravi».
ZURIGO - C'è frustrazione tra coloro che nonostante siano guariti dal Covid non possono richiedere il Certificato. E la frustrazione cresce alla luce di studi recenti che rivelano una maggior protezione per chi ha contratto il virus rispetto a chi ha ricevuto il vaccino.
Watson.ch riferisce di un uomo che rifiuta la vaccinazione avendo due test anticorpali che riportano valori molto alti. In base al risultato, dubita quindi del beneficio del vaccino. «Continuo a sentirmi dire che sono un no-vax. Mi sento a disagio. Ho fatto controllare i miei anticorpi due volte. Se questi fossero pochi o assenti non avrei problemi a farmi vaccinare, ma così non è».
Un altro lettore ammette di avere dubbi analoghi: «Anche se è molto raro, il vaccino può portare a reazioni fisiche indesiderate. Finché sono protetto dalla malattia, dalla quale sono guarito, non voglio correre questo rischio. Non vedo perché dovrei vaccinarmi semplicemente per avere il certificato». La critica di entrambi è la medesima: chi è guarito dal Covid è attualmente svantaggiato.
È probabile che questa protesta aumenti nel prossimo futuro, quando per molti guariti scadrà il certificato Covid, attualmente valido per sei mesi, ma solo se l'infezione è stata confermata mediante un test PCR (per i vaccinati invece vale un anno). Ciò, anche se negli ultimi mesi si stanno moltiplicando gli studi che indicano un'immunità più lunga per coloro che hanno superato la malattia.
La protezione di chi è guarito dura più del previsto - A metà luglio gli scienziati italiani hanno pubblicato sulla rivista “Nature” i risultati della piccola comunità di Vò, nel nord Italia, tra quelle finite in isolamento quando il virus imperversava senza ostacoli.
Un team di ricercatori dell'Università di Padova ha testato i residenti. Gli stessi test sono stati ripetuti a maggio e novembre 2020. La maggior parte di coloro che avevano contratto il virus risultavano avere ancora anticorpi a nove mesi dall'infezione, anche se con una concentrazione leggermente ridotta.
Un risultato simile è stato raggiunto dagli scienziati di Charité Berlin: coloro che si sono ripresi hanno mostrato un'immunità stabile nell'arco dei 12 mesi. Secondo l'immunologo Andreas Radbruch, che ha partecipato allo studio: «La maggior parte di coloro che sono guariti sarà protetta molto probabilmente per anni».
L'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) ha annunciato questa settimana alla SRF che il rinnovo dei certificati per coloro che hanno contratto il virus sarà esaminato sulla base dei nuovi studi. L'attuale regolamentazione, infatti, si basa su dati precedenti. «Apporteremo sicuramente degli adeguamenti non appena saranno disponibili le prove».
«I test sugli anticorpi non dicono nulla sulla protezione dal virus» - Christoph T. Berger, immunologo e direttore della clinica vaccinale dell'ospedale universitario di Basilea mette però in guardia: «Attualmente questi test non consentono alcuna dichiarazione riguardo la protezione contro la reinfezione. Non misurano le cellule della memoria né dicono nulla sulla funzione degli anticorpi, ovvero quanto bene o male combattono il virus». «Ci sono persone che, nonostante un basso numero di anticorpi, non hanno quasi nessun sintomo nel momento in cui contraggono un'infezione da Sars-Cov-2 o, al contrario, altri attraversano un decorso grave nonostante un numero di anticorpi elevati».
Allora per chi sarebbero utili questi test? «Solo per alcuni gruppi di persone, ad esempio chi è gravemente immunocompromesso o è stato sottoposto a trapianto di organi. Il test fornisce informazioni sulla reazione del tuo sistema immunitario alla vaccinazione contro il Covid», afferma Berger. La maggior parte di questi pazienti, di solito non ha anticorpi dopo le due vaccinazioni. Ecco perché riceve la terza vaccinazione. «Serve a garantire che sviluppino una risposta immunitaria».
Tuttavia, il test degli anticorpi è sufficiente per dimostrare che chi è guarito ha bisogno di una sola vaccinazione. E allora perché non è utile anche per il certificato? «Oltre alla mancanza di una correlazione con la protezione, non esiste ancora una convalida generale e una comparabilità dei vari test sierologici disponibili sul mercato, sia in Svizzera che a livello internazionale».