La situazione epidemiologica odierna è figlia di diverse motivazioni. Dall'estensione del certificato alle vaccinazioni.
Ma a pesare sulla bilancia vi è anche la fine delle vacanze estive. Tutto bene? Non si sa. Perché questa potrebbe essere la classica calma prima della tempesta. Settembre 2020, insegna.
BERNA - Il numero delle infezioni sta lentamente calando in Svizzera. Un rallentamento della pandemia che viene ben illustrato dalle cifre. Il confronto tra settimane mostra infatti una diminuzione del 30% dalla scorsa rispetto a quella precedente. E mai durante questa settimana è stato superato il muro dei 2'000 contagi giornalieri (oggi ad esempio se ne contano 1'632).
Secondo gli esperti, questo andamento «piuttosto positivo» della pandemia è figlio di diverse motivazioni. Una delle principali - scrive il TagesAnzeiger - è probabilmente l'estensione dell'obbligo di certificato Covid-19 introdotto lo scorso 13 settembre. Ma non è la sola. A pesare (in positivo) sulla bilancia è pure la fine delle vacanze estive e una minor mobilità tra le varie nazioni.
Un terzo pilastro che ha provocato il calo è la diffusione del vaccino Moderna in Svizzera. Un vaccino che stando ai dati sarebbe particolarmente efficace contro la Variante Delta. «A ogni modo - ricorda l'epidemiologo dell'Università di Ginevra Antoine Flahault - le persone vaccinate sono meglio protette contro le forme gravi della malattia».
Ma gli esperti ci tengono a ricordare che la fase attuale potrebbe essere la classica calma prima della tempesta. L'esperienza dello scorso anno insegna infatti che anche a settembre 2020 la curva si era appiattita, per poi esplodere con l'arrivo della stagione invernale. Tuttavia, come ha precisato oggi il Ceo di Moderna Stéphane Bancel, la pandemia potrebbe concludersi «entro un anno». Entro la metà del 2022, infatti, «ci saranno abbastanza dosi per vaccinare tutti sul pianeta».