In Germania il provvedimento scatterà il prossimo 1. novembre. Ecco cosa ne pensano i politici del nostro paese
BERNA - Se un dipendente non vaccinato contro il coronavirus finisce in quarantena, il datore di lavoro non sarà tenuto a versargli lo stipendio durante la sua assenza. Il provvedimento scatterà il prossimo 1. novembre in Germania. «Perché gli altri dovrebbero pagare per qualcuno che decide di non farsi vaccinare?» ha affermato il ministro della sanità Jens Spahn.
Per ora si parla della Germania. Ma la misura raccoglie consensi anche Svizzera da parte di rappresentanti della politica e dell'economia. Tra questi si conta il consigliere nazionale Mustafa Atici (PS) che, interpellato da 20 Minuten, afferma: «I dipendenti che non si vaccinano non si assumono responsabilità nei confronti dell'azienda tantomeno della società».
«Sì, ma col test» - Il provvedimento tedesco sarebbe sensato anche secondo il deputato PLR Beat Walti, che sottolinea come non tutti i dipendenti possano lavorare da casa. Un'assenza per quarantena può pertanto causare all'azienda un danno economico. Per il deputato è però importante che il periodo senza salario resti il più corto possibile, per esempio con l'introduzione di un test-Covid per un rientro anticipato al lavoro.
Anche Lukas Schmid del think tank Avenir Suisse vede positivamente la misura in questione, ma soltanto in casi eccezionali. E parla, per esempio, di quelle situazioni in cui i dipendenti finiscono ripetutamente in quarantena, restando però fermi sulla decisione di non farsi vaccinare. Schmid non ritiene comunque giusto un aumento della pressione sui non vaccinati attraverso la minaccia di sospendere il salario.
«È un obbligo di vaccinazione» - Non ci sta invece Diana Gutjahr, consigliera nazionale UDC e imprenditrice: «Non versare il salario ai dipendenti non vaccinati che sono in quarantena equivale a un obbligo di vaccinazione». La deputata ritiene quindi più opportuno rivedere la durata della quarantena, permettendo il rientro al lavoro immediato con un test negativo.
Si mostra scettica anche l'Unione sindacale svizzera. La segretaria Gabriela Medici ricorda: «Attualmente i datori di lavoro non devono sostenere interamente il costo della quarantena, in quanto l'80% del salario è coperto dalla cassa di compensazione». Questa misura resta in vigore ancora sino alla fine dell'anno, ma per Medici «si spera» che venga estesa.
Quarantena, le regole da seguire
Non vaccinati: Le persone non vaccinate devono mettersi in quarantena per dieci giorni dopo il contatto con una persona risultata positiva al Covid. Se non si presentano sintomi, la quarantena termina dopo tale periodo. È inoltre possibile interrompere la quarantena già il settimo giorno se un test PCR o un test rapido risultano negativi e l'autorità cantonale approva la quarantena abbreviata.
Vaccinati: Dopo un contatto stretto con una persona risultata positiva al test-Covid, una persona completamente vaccinata non deve mettersi in quarantena. Questa regola vale per dodici mesi a partire dalla vaccinazione completa. Anche le persone vaccinate che risultano positive al virus devono comunque mettersi in isolamento.