Al momento su Telegram c'è un florido mercato di attestati falsi. Ma chi viene scoperto, è punibile
BERNA - Con le nuove restrizioni alla frontiera, introdotte lo scorso lunedì 20 settembre, il Consiglio federale ha pure rivisto le disposizioni per il rilascio di un certificato Covid: ora può infatti essere richiesto anche da persone vaccinate all'estero con un preparato ammesso dall'Agenzia europea per i medicinali. E non contano la nazionalità né il luogo di residenza.
Inoltre, per un periodo transitorio valido fino al prossimo 10 ottobre, in Svizzera è possibile accedere a tutte le strutture con obbligo di certificato semplicemente presentando un libretto di vaccinazione internazionale che attesti la somministrazione del preparato anti-Covid. E su Telegram c'è già un florido mercato di esemplari falsi.
Offerte false - Diversi offerenti si rivolgono esplicitamente agli svizzeri in cerca di un libretto di vaccinazione tedesco falso. C'è chi si dichiara soddisfatto del presunto acquisto del documento: «Grazie mille dalla Svizzera» scrive qualcuno su Telegram. Un altro afferma di non essere in grado «di esprimere a parole la propria gratitudine». Ma non manca chi viene truffato da offerenti che incassano il denaro senza fornire poi il documento falso.
Un fenomeno «in crescita» - Il commercio di libretti di vaccinazione potrebbe aumentare, secondo il criminologo Dirk Baier dell'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). Più complesse diventano le disposizioni, più sarà difficile verificare che vengano rispettate. «È probabile che più persone ne trarranno vantaggio, utilizzando certificati falsi per accedere a diverse strutture».
L'esperto dubita comunque che quello dei libretti falsi possa diventare un fenomeno di massa. «Innanzitutto, la maggior parte di chi si oppone all'obbligo di certificato è orgoglioso di non possederne uno» spiega. E per ottenere un documento falso è comunque necessaria una certa propensione criminale: «C'è d'altronde il rischio di essere scoperti». Soltanto una piccola minoranza della popolazione è verosimilmente disposta a correre tale rischio.
Il rischio c'è - L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sottolinea che di solito i documenti medici non dispongono di caratteristiche a prova di falsificazione. Pertanto: «In tutto il mondo permane il rischio che attestazioni manipolate vengano impiegate per l'acquisizione non autorizzata di un certificato» afferma la portavoce Nani Moras.
«Chi falsifica dei documenti oppure ottiene una certificazione fornendo informazioni false, si rende punibile». I controlli sono competenza dei Cantoni, conclude Moras.