La richiesta è raddoppiata con l'obbligo del certificato Covid. E il governo teme che non si arresterà
Mentre la campagna vaccinale rallenta, gli svizzeri fanno scorta in farmacia. Preoccupano i prezzi dopo l'11 ottobre: per gli esperti, un antigenico arriverà a costare 75 franchi
BERNA - Sono aumentate le vaccinazioni. Ma ancor di più i test. Dalla data fatidica del 13 ottobre, in Svizzera è partita una vera e propria corsa diagnostica per accedere a ristoranti e bar evitando la temuta "puntura". Prima dell'introduzione del pass obbligatorio, scrive oggi il Tages Anzeiger, a livello federale venivano testate circa 50mila persone al giorno. Oggi sono in media 95mila, e continuano ad aumentare.
Il ministro della Salute Alain Berset prevede che si raggiungerà in fretta quota 143.000 se i test rimarranno gratuiti. Per contro, la speranza del governo che il ritmo delle vaccinazioni aumentasse di pari passo è stata soddisfatta solo in parte. La media settimanale (al 17 settembre) era di 31.500 dosi somministrate al giorno: oggi è scesa a 29mila.
I numeri spiegano bene l'intenzione del Consiglio federale di non prorogare i finanziamenti pubblici ai test oltre il 10 ottobre, per le persone asintomatiche. Delle eccezioni sono previste per chi è esentato dal vaccinarsi per problemi di salute, per le visite in ospedale e per i bambini sotto i 16 anni.
Ma quanto costeranno i test una volta "liberato" il mercato? Oggi la Confederazione paga 47 franchi per ogni kit antigenico. Ma i fornitori si aspettano che i prezzi non beneficeranno dell'effetto-concorrenza. Niklas Zeller di Viselio, centro bernese specializzato in test da viaggio, ritiene che il prezzo di 47 franchi è applicabile solo con gli attuali volumi di test effettuati. «È probabile che i prezzi aumenteranno fino al livello a cui si trovavano prima dell'intervento della Confederazione» ha dichiarato al Blick. La media era di 75 franchi a test.
Il gioco varrà la spesa? L'obiettivo del governo federale è di spingere più persone a vaccinarsi, per evitare una nuova ondata in inverno. «La vita sociale si svolgerà sempre più in spazi chiusi nei prossimi mesi, e gli ospedali potrebbero di nuovo finire sotto pressione» ha avvertito Berset. Le speranze del ministro della salute sono riposte in buona parte nel vaccino Johnson&Johnson, non basato sul principio dell'mRNA. Le trattative con il produttore sarebbero a buon punto. Ma agli scettici sarà meno indigesto?