Avrebbero aiutato facoltosi clienti americani a nascondere capitali a Zurigo
NEW YORK/ZURIGO - La giustizia americana ha rinviato a giudizio sei svizzeri legati alla banca privata zurighese Ihag per aver aiutato tre facoltosi clienti americani a nascondere oltre 60 milioni di dollari al fisco.
Le operazioni si sarebbero svolte fra il 2009 e il 2014, emerge da un comunicato diffuso ieri dalla procura del distretto sud di New York. Fra le persone incriminate figura anche l'ex vice-Ceo di Ihag, arrestato in agosto in Spagna in seguito a mandato internazionale. Rimesso a piede libero, è nel frattempo rientrato in Svizzera, stando alle informazioni del portale Finews.
Sotto accusa negli Stati Uniti è anche Allied Financial Trust, società svizzera di consulenza patrimoniale, ma non la Ihag stessa. Sempre secondo Finews, il rinvio a giudizio segue l'ammissione di colpa di uno dei tre evasori, un 79enne americano di origine vietnamita che ha confidato agli inquirenti di aver celato 5 milioni al fisco per oltre 17 anni grazie a conti all'estero. In caso di condanna gli imputati rischiano fino a cinque anni di carcere, mentre la Allied Financial Trust si vedrebbe infliggere sanzioni pecuniarie.