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SVIZZERALong Covid, tra i disturbi c'è la disfunzione erettile

03.10.21 - 08:04
«Da inizio pandemia ci sono più casi di impotenza», così Daniel Eberli, Urologo dell'Ospedale universitario di Zurigo.
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Fonte 20Minuten/Fee Anabelle Riebeling
Long Covid, tra i disturbi c'è la disfunzione erettile
«Da inizio pandemia ci sono più casi di impotenza», così Daniel Eberli, Urologo dell'Ospedale universitario di Zurigo.
Particelle di Coronavirus sono infatti state trovate nel pene e nei testicoli di uomini guariti già da molti mesi dalla malattia.

BERNA - Non solo perdita dell’olfatto, affaticamento e problemi di respirazione. Tra gli strascichi dell’infezione da Covid-19 c’è anche la disfunzione erettile. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Andrology. Un uomo guarito dal Coronavirus avrebbe, secondo la ricerca, un rischio sei volte maggiore di sviluppare problemi di impotenza. Non è il primo studio che evidenzia il rischio di questa patologia.

In cifre - Sarebbero inoltre molteplici i sintomi legati alla sfera sessuale emersi in chi soffre di Long Covid. Su 6’500 intervistati, il 18% degli uomini ha riferito di disfunzioni sessuali, il 13% ha avuto dolore ai testicoli, l'8% ha notato altri problemi con gli organi genitali e il 4% ha osservato una contrazione del pene o dei testicoli.

Infiltrazioni da virus - I ricercatori dell'Università di Miami hanno inoltre rilevato particelle di Coronavirus nel pene e nei testicoli di alcuni pazienti anche dopo sei-otto mesi dalla malattia vera e propria. 

Fenomeno confermato anche a livello svizzero - Daniel Eberli, direttore della clinica urologica dell'Ospedale universitario di Zurigo, conferma che l’infezione da Sars-CoV-2 può avere effetti negativi sulla salute sessuale: «Dall'inizio della pandemia ci sono state chiaramente più disfunzioni erettili». 

No panic - Eberli non ritiene però, almeno per ora, che le particelle virali trovate negli organi genitali di chi soffre di Long Covid possano persistere a lungo termine. «Al momento siamo ancora positivi, ma ovviamente non si può dire con certezza». Ma ci sono modi e mezzi, aggiunge: «Abbiamo soluzioni per la stragrande maggioranza dei pazienti».

La componente psicologica - L'urologo sottolinea che i sintomi possono avere varie cause: «La sessualità è un'interazione molto complessa. Non basta che tutto sia equilibrato sul piano cellulare nel pene e che il livello di testosterone sia buono. C’è bisogno anche di una certa calma psicologica e di romanticismo». E lo stress legato alla pandemia rappresenta un ostacolo quando si desidera avere una vita sessuale piacevole: «Un sondaggio condotto tra il personale sanitario ha mostrato che oltre il 60% dei partecipanti ha riportato qualche forma di disturbo sessuale dall’avvento della pandemia».

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