I tassi di vaccinazione sono più bassi rispetto a quelli dei medici. In particolare in alcuni Cantoni.
«I motivi per non essere vaccinati sono spesso molto personali e probabilmente tanto vari tra gli operatori sanitari quanto tra la popolazione in generale», così Roswitha Koch dell'Associazione infermieri Sbk.
BERNA - Sono confrontati da un anno e mezzo con le conseguenze della pandemia, sul luogo di lavoro. Eppure, gli infermieri restano tra le categorie più scettiche nei confronti della vaccinazione. A gennaio 20 Minuten ha segnalato il caso di alcune cliniche dove solo il 10 per cento degli infermieri era vaccinato. Nel frattempo la percentuale è aumentata, ma non di molto.
L'Ufficio federale di sanità pubblica (Ufsp) non dispone di una statistica nazionale. In alcuni cantoni e istituzioni tuttavia la disponibilità a vaccinarsi rimane al di sotto del tasso medio del resto della popolazione (attualmente il 65 per cento).
Il Dipartimento della salute del Canton Berna è preoccupato. I sondaggi delle associazioni hanno mostrato che solo il 50-60% del personale infermieristico è oggi vaccinato. «Secondo noi, non è abbastanza» dice il portavoce Gundekar Giebel a 20 minuti. Gli ospedali del cantone hanno riportato tassi di vaccinazione stimati dal 55 al 75 percento.
Le differenze tra Cantoni e istituzioni sono notevoli. Gli ospedali di Zurigo, Soletta e Lucerna registrano tassi del 75 percento e oltre. Nell'ospedale cantonale di Basilea Campagna, invece, solo il 50 per cento del personale infermieristico è vaccinato. I responsabili sono convinti che il tasso sia sicuramente più alto, dal momento che i dipendenti sarebbero stati vaccinati anche esternamente.
Il problema non si presenta per tutto il personale sanitario. Nell'ospedale cantonale di Basilea, l'81 per cento dei medici è vaccinato, mentre il tasso per gli infermieri è al 50 per cento. Spesso, le residenze per anziani hanno un tasso di vaccinazione ancora inferiore. Dietro le quinte, i direttori riferiscono come, anche con grande sforzo, siano riusciti solo ad aumentare la percentuale di personale vaccinato dal 20 al 40 percento. Molti cantoni e istituzioni non dispongono nemmeno di dati attuali. Il Canton Turgovia dispone soltanto di un sondaggio di luglio - tasso di vaccinazione: 50 percento. Il cantone di Basilea-Città deve accontentarsi di stime.
Per il consigliere nazionale Lorenz Hess (Ppd), membro della commissione parlamentare Infermieristica, la campagna vaccinale deve rimanere rivolta alla popolazione nel suo complesso. Ma è rimasto stupito dal persistente scetticismo tra il personale infermieristico, che in realtà dovrebbe avere conoscenze mediche. «Al termine della pandemia sarà necessario avviare un'indagine per capire come mai gli infermieri sono così diffidenti» afferma. In vista della prossima pandemia «dovremo fare in modo che questa situazione non si ripeta, magari modificando la formazione infermieristica e sottolineando maggiormente l'importanza delle vaccinazioni».
«I motivi per non essere vaccinati sono spesso molto personali e probabilmente tanto vari tra gli operatori sanitari quanto tra la popolazione in generale» afferma Roswitha Koch dell'Associazione infermieri Sbk. È soddisfatta del tasso di vaccinazione tra il personale infermieristico e lo giudica «generalmente piuttosto alto». Secondo Koch l'obiettivo futuro della campagna «dovrebbero essere semmai i giovani». Anche Christian Streit, amministratore delegato dell'Associazione Senesuisse, sconsiglia di puntare in modo esplicito sugli infermieri con una campagna di sensibilizzazione ad hoc. «Potrebbe mettere le persone sulla difensiva. Proseguire con una sensibilizzazione generalizzata è senz'altro più efficace».