È questo il "cuore" del controprogetto all'iniziativa popolare sui ghiacciai.
A proporlo è la Commissione dell'ambiente del Consiglio nazionale.
BERNA - La Svizzera dovrebbe azzerare le emissioni nocive per il clima entro il 2050, senza tuttavia prevedere il divieto delle energie fossili. È questo il "cuore" del controprogetto all'iniziativa popolare sui ghiacciai adottato dalla Commissione dell'ambiente del Consiglio nazionale (CAPTE-N).
L'iniziativa popolare "Per un clima sano" (Iniziativa per i ghiacciai) chiede infatti che, oltre all'azzeramento delle emissioni di gas serra entro quella data, in linea di principio non possano più essere messi in circolazione carburanti e combustibili fossili a partire dalla seconda metà del secolo.
La CAPTE, che ha deciso di elaborare un controprogetto per 15 voti a 9, condivide la prima parte dell'iniziativa. Quanto ai combustibili fossili, desidera però sancire a livello di legge che il consumo di tali vettori energetici venga ridotto per quanto sia possibile sotto il profilo tecnico e sostenibile sotto il profilo economico, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari.
Ma la CAPTE-N vuole andare oltre: poiché l'obiettivo delle emissioni a saldo netto zero è possibile soltanto sottraendo attivamente e in modo durevole anidride carbonica - CO2 - dall'atmosfera, la Confederazione deve incoraggiare i progetti di ricerca e sviluppo che vanno in questa direzione. A tale scopo, con 17 voti a 5 ha deciso di adottare la mozione che invita la Svizzera a svolgere un ruolo pionieristico nello sviluppo di tali tecnologie.