Le manifestazioni si sono svolte in tutta la Svizzera. Gli attivisti hanno fatto sentire la loro voce anche a Bellinzona
Seicento persone nella capitale ticinese. Sei volte di più in quella federale. Tutti uniti perché la politica inizi ad adottare «misure sociali ed ecologiche di protezione del clima».
BELLINZONA / BERNA - A circa una settimana dall'inizio della Conferenza mondiale sul clima a Glasgow, in Scozia, il movimento "Sciopero per il clima" è nuovamente sceso in piazza in Svizzera. A Berna, diverse migliaia di persone si sono radunate sulla Piazza federale nel pomeriggio. Manifestazioni si sono svolte in diverse altre città elvetiche.
In seicento nella capitale ticinese... - Tra di loro spicca quella di Bellinzona, dove circa seicento giovani ticinesi hanno marciato su Piazza Governo al grido di «giù le mani dal nostro futuro». Gli attivisti di Sciopero per il Clima Ticino hanno in particolar modo sostenuto le MAPA, ovvero quelle regioni che subiscono la maggior parte delle conseguenze pur non essendo minimamente responsabili del cambiamento climatico. «Oggi stiamo ancora scioperando. Questa volta vogliamo mettere in luce quelle aree e quelle persone che la crisi climatica la vivono già fin troppo», sottolinea Tessa Viglezio, una delle manifestanti ticinesi. «L’aumento delle temperature ha mostrato come anche qui in Svizzera alcune fasce della popolazione siano più vulnerabili a eventi meteorologici estremi». «Giustizia climatica significa capire che non siamo tutte e tutti sulla stessa barca», dichiara da parte sua Larissa Bison durante il suo discorso in Piazza Collegiata. «Vuol dire rendersi conto dei propri privilegi e del proprio ruolo inquinante, e agire di conseguenza».
...molti di più in quella federale - Nella città federale, sono invece state circa 3'500 le persone che si sono riversate nella piazza antistante il palazzo del Parlamento. Tra di essi anche numerosi piccoli gruppi provenienti da località della cintura urbana di Berna, che con una sorta di cammino a forma di stella si sono poi riuniti sulla Piazza Federale. I vari oratori hanno esortato la politica «ad adottare misure sociali ed ecologiche di protezione del clima». Gli stessi messaggi facevano bella mostra di sé anche sui numerosi striscioni branditi dai dimostranti.
In duemila nella città di Calvino - A Ginevra secondo la polizia sono state circa 2000 persone a sfilare per le strade del centro storico fino alla Piazza delle Nazioni. Secondo gli organizzatori, questo luogo simbolico è stato scelto per ricordare l'ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), che la scorsa estate ha annunciato che «in futuro ci saranno eventi meteorologici estremi con una frequenza e gravità senza precedenti». Centinaia di persone hanno preso parte a cortei e dimostrazioni anche a Basilea, Bienne e Neuchâtel.
L'appuntamento scozzese - Il 31 ottobre a Glasgow prenderà il via la 26a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Molte sono le critiche mosse alla comunità globale, dato che numerosi paesi non hanno rispettato gli impegni presi in materia di protezione del clima. Pertanto, secondo gli esperti, l'obiettivo fissato congiuntamente nel 2015 di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi rimane molto lontano. Queste manifestazioni a livello internazionale intendono aumentare la pressione sui governi e spingerli ad agire finalmente e ad adottare le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici.
«Maggior impegno» - Per quanto concerne la Svizzera, il movimento "Sciopero per il clima" si aspetta «un maggiore impegno in misure internazionali ambiziose e una rapida riduzione delle emissioni in patria».