La consigliera federale preme affinché l'Europa impedisca l'immigrazione illegale nello spazio Schengen
BERNA - L'Europa deve impedire l'immigrazione illegale nello spazio Schengen, anche perché non ci può essere una libera circolazione se la protezione delle frontiere esterne dell'Ue non funziona. A dirlo è la consigliera federale Karin Keller-Sutter, che in un'intervista rilasciata all'edizione odierna della NZZ invita ad agire in maniera coordinata contro la migrazione secondaria.
Keller-Sutter ha infatti sottolineato come ad esempio solo il 2% dei migranti che arriva in Bosnia deposita in questo Paese una domanda di asilo. Anche la Grecia serve da punto di transito per molte persone.
La migrazione secondaria è quindi diventata una sorta di test per l'insieme del sistema di asilo europeo, prosegue la ministra sangallese. Se i rifugiati potessero scegliere il Paese nel quale vogliono vivere, sarebbe l'inizio della fine del sistema di Dublino, avverte Keller-Sutter, che a fine ottobre ha partecipato a discussioni sulla situazione in Bosnia e Grecia.
In Svizzera, la procedura d'asilo accelerata ha dimostrato il suo valore, si dice convinta Keller-Sutter dalle colonne del giornale zurighese. Da quando ha preso la testa del Dipartimento di giustizia, tre anni fa, praticamente tutti i casi soggetti al vecchio diritto sono stati trattati. Ora ne restano 130, contro gli oltre 11'000 di un tempo.
Keller-Sutter si è inoltre espressa sulla Bielorussia, definendo un tentativo di destabilizzazione il fatto che il presidente Alexander Lukashenko faccia deliberatamente entrare dei migranti alla frontiera. L'Europa deve essere molto più dura nei confronti del leader di Minsk, ha continuato la ministra, evidenziando che il regime non esita a usare le persone come armi.
Situazioni come quella polacca o lituana devono invece essere risolte a livello politico, non solo a Minsk ma anche a Mosca, ha poi detto Keller-Sutter.