Il tribunale distrettuale ha inflitto all'imputato una pena pecuniaria (sospesa) di 35mila franchi.
WIL - L'uomo che l'estate scorsa aveva tolto una griglia di protezione da un pozzo di scolo al maneggio di Wil (SG) per evitare un allagamento è stato ritenuto colpevole di negligenza dal Tribunale distrettuale: un bambino di quattro anni e mezzo era infatti caduto nell'apertura, riportando ferite gravi.
Il giudice unico ha ritenuto l'imputato colpevole di aver causato gravi danni fisici per negligenza e gli ha inflitto una pena pecuniaria di 35'000 franchi (140 aliquote giornaliere di 250 franchi), sospesa per un periodo di prova di due anni. Il verdetto non è ancora definitivo.
L'incidente si era verificato alla fine di agosto del 2020. Per ovviare a un problema ricorrente del maneggio, che era spesso allagato in caso di forti piogge, era stato scavato un canale sotterraneo per far defluire l'acqua nel laghetto adiacente.
Al momento dei fatti, a causa delle forte precipitazioni, l'area del maneggio era completamente allagata e le acque minacciavano anche le scuderie e altri edifici attigui. L'imputato quindi aveva tolto la griglia di protezione del pozzo, che era intasata a causa del fogliame, per favorire il deflusso. Aveva segnalato il pozzo aperto, che non risultava visibile, con una stanga di quelle utilizzate come ostacoli per i salti dei cavalli.
Il bambino - che si trovava con adulti e altri bimbi - era caduto nell'apertura ed era stato trascinato nella condotta - dal diametro di 80 centimetri - dalla corrente. Era rimasto incastrato all'interno del tubo e i pompieri, dopo aver ridotto la pressione nel pozzo con tavole di legno, erano riusciti a liberarlo solo dopo una ventina di minuti.
Il piccolo era stato trasportato all'ospedale dalla Rega in gravi condizioni. È sopravvissuto, ma ha subito danni permanenti e gravi alla salute e ha dovuto essere curato e monitorato 24 ore su 24 per molto tempo dopo l'incidente. L'avvocato della famiglia aveva chiesto un verdetto di colpevolezza per l'uomo che aveva rimosso la grata del tombino. "L'incidente non sarebbe dovuto accadere e non doveva accadere": era del tutto prevedibile, aveva affermato.
La difesa aveva invece chiesto l'assoluzione, sostenendo che l'imputato non si era reso conto del pericolo della sua azione. Non si aspettava che ci fossero bambini piccoli nella zona.
Il giudice ha essenzialmente accolto le richieste dell'accusa, ma ha tenuto conto del fatto che l'uomo, pur avendo provveduto a una segnalazione del pericolo del tutto inadeguata, ha agito con le migliori intenzioni e senza voler provocare male alcuno. Per questo motivo ha optato per una pena pecuniaria sospesa.