L’iniziativa viene dal gruppo “Vaccinati contro il certificato Covid”, condotto dall’attivista Hernâni Marques.
«Sui siti porno raggiungiamo persone di tutte le estrazioni e classi sociali», aggiunge.
BERNA - Manca ormai pochissimo alla votazione federale sulla Legge Covid-19. E la battaglia tra favorevoli e contrari continua senza esclusione di colpi. Tra gli oppositori del Covid-pass, il gruppo “Vaccinati contro il certificato Covid” lancia ora una modalità di persuasione alternativa, attraverso le pubblicità sui siti porno.
Un investimento - «Usiamo circa un decimo del nostro budget, un importo a cinque cifre, per la pubblicità su siti porno come Youporn, X-Hamster o Pornhub», spiega l’attivista di sinistra Hernâni Marques, alla testa del gruppo. Per il momento si tratta di semplici banner pubblicitari che recitano: «Sicurezza fittizia? Non con noi! Sì alla vaccinazione, No al certificato. No il 28 novembre!» e che con un clic portano al sito del comitato.
Questione di target e contesto - Marques pianifica di lanciare anche della pubblicità porno-orecchiabile: «È previsto, ma non possiamo ancora rivelare alcun dettaglio». Questo genere di campagna era già stato scelto dal Partito pirata svizzero con slogan elettorali come: «Due minuti per quattro anni di soddisfazione», «Vota un onanista», e «Masturbarsi in modo libero e sicuro grazie alla protezione della privacy».
Un sorriso vale di più - Per lo specialista in pubblicità e public relations PR Ferris Bühler una cosa è chiara: il successo della pubblicità dipenderà proprio da questo: «Mettere semplicemente un “No alla legge Covid” su Pornhub non riscuoterà molto successo. L'obiettivo deve essere quello di suscitare la simpatia dell’utente grazie a pubblicità creative e divertenti sulle relative piattaforme. Se la pubblicità evoca un sorriso, è molto maggiore la possibilità che lo spettatore ci si soffermi o addirittura che ci clicchi sopra».
Un sito, una potenza - Ci sono comunque molti argomenti a favore della pubblicità sui siti porno: «Pornhub è uno dei 20 siti web più visitati in assoluto». Nella sola Svizzera, Pornhub raggiunge ogni giorno 8,7 milioni di pagine visualizzate. «In questo modo si può raggiungere un pubblico molto ampio e diversificato per un prezzo relativamente basso. E la quota di donne su Pornhub ora è del 40 per cento». Inoltre, c'è da tenere conto il lungo tempo trascorso sui siti porno: «Sono circa otto minuti in media»
Les jeux sont faits - Per il politologo Mark Balsiger non sarà però questa nuova mossa a cambiare le sorti del voto: «Votiamo questa legge per la seconda volta quest'anno, e la pandemia è ancora onnipresente. Ciò significa che le rispettive opinioni si sono affermate già da tempo, confermate dagli ultimi sondaggi».
Su cosa si vota, in breve
Il 28 novembre il popolo svizzero voterà sulla Legge Covid-19. Dopo la prima votazione di settembre 2020, che ha visto trionfare il sì, è stato infatti lanciato un referendum che si oppone nello specifico agli adeguamenti decisi dal Parlamento a marzo 2021. Tra questi, il più discusso e al centro della polemica tra favorevoli e contrari è l’istituzione della base legale per il certificato Covid, che concede maggiori libertà a persone vaccinate, testate o guarite dal virus. Favorevoli alla Legge Covid-19, insieme a Consiglio federale e Parlamento, PLR, PS, Verdi, Verdi liberali e Centro. Contrario l'UDC, ma anche svariate voci fuori dal coro degli altri partiti.