Né è convinto il professore di diritto costituzionale all'Università di Zurigo Felix Uhlmann.
L'esperto considera le misure vincolanti «legalmente innocue» e avverte: «Se venisse respinta sarebbe molto più difficile affrontare la pandemia».
BERNA - La legge Covid-19 presenta delle lacune, secondo il professore di diritto costituzionale all'Università di Zurigo Felix Uhlmann. Lo afferma in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zuercher Zeitung, aggiungendo però che questi difetti «non sono così gravi».
La legge in questione è un insieme di autorizzazioni, ricorda Uhlmann. Anche se danno più legittimità al Consiglio federale, sono costituzionalmente problematiche perché estendono i poteri di emergenza dell'Esecutivo, aggiunge. Nonostante tutto, il costituzionalista sostiene la legge, avvertendo che se venisse respinta, sarebbe molto più difficile affrontare la pandemia.
Uhlmann considera le misure vincolanti, come il certificato Covid, che rimangono in vigore anche quando la minaccia del coronavirus non è più evidente, come «legalmente innocue». Anche qui si applica il principio di precauzione, afferma, aggiungendo che il requisito del certificato sanitario è certamente una misura più blanda delle chiusure totali.
Per quanto riguarda la nozione di discriminazione contro i non vaccinati, secondo lui la questione chiave è il fatto che le persone vaccinate e quelle guarite presentano un rischio minore. Ecco perché sono trattate in modo diverso e ciò non è solo permesso dalla Costituzione, ma anche richiesto, conclude.