Cerca e trova immobili

ZURIGOZara, la bambina posa e scoppia lo scandalo

09.11.21 - 09:15
Per alcuni si tratterebbe di sessualizzazione di minori. L'azienda ha modificato una delle foto, ma non commenta.
LinkedIn/Zara
Fonte 20Minuten/FP
Zara, la bambina posa e scoppia lo scandalo
Per alcuni si tratterebbe di sessualizzazione di minori. L'azienda ha modificato una delle foto, ma non commenta.
Per la Fondazione Protezione dell'infanzia Svizzera le immagini potrebbero cadere nelle mani sbagliate. Secondo il creativo Frank Bodin, invece, il compito della pubblicità è di attirare l'attenzione.

SONDAGGIO

Caricamento in corso ...
Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - Il colosso spagnolo dell'abbigliamento, Zara, sta attualmente promuovendo una linea di abbigliamento sportivo per bambini.

Tra le varie foto pubblicitarie ce n'è sono alcune che hanno ricevuto una pioggia di critiche sui social. «Certe pose mi hanno turbato», ammette Verena Arps-Roelle sulla rete aziendale di LinkedIn.

In qualità di madre e direttrice creativa, la donna si dice sconvolta da certe immagini «inappropriate». «Il focus sulle gambe aperte, i vestiti attillati e la postura sono discutibili anche con dei modelli adulti, ma sono inaccettabili con dei bambini», sottolinea a 20 Minuten. La donna intravede un pericolo di abusi, ad esempio tramite i cosiddetti deepfake (volti sostituiti mediante l'intelligenza artificiale).

Il post di Arps-Roelle ha ricevuto centinaia di commenti. La maggior parte degli utenti non trova nulla di sconvolgente in quegli scatti, altri invece sono d'accordo con la donna. In questo mare di pareri, tuttavia, «non è stato possibile un dialogo costruttivo», ammette la stessa Arps-Roelle che, dopo qualche notte insonne per gli attacchi personali ricevuti, ha deciso di cancellare il post.

Poco dopo, però, ha deciso di tornare alla carica sentendo il bisogno d'intervenire al riguardo. Censurando i volti dei bambini ha voluto ripubblicare il post di denuncia: «questo tipo di abusi è onnipresente sui social media, nei giocattoli, nella moda e nella pubblicità».

Zara ha più di 40 foto del genere. Contattata, l'azienda non ha risposto alle domande, ma ha nel frattempo modificato una delle immagini oggetto delle critiche. «Una foto è stata ritagliata in modo tale che non sia più possibile vedere le gambe aperte della bambina», sottolinea Arps-Roelle.

Altri utenti del web, questa volta su Instagram, hanno manifestato la propria ritrosia nei confronti della campagna pubblicitaria, chiedendo a Zara di intervenire al riguardo. Non mancano critiche ai genitori delle modelle per aver consentito che venissero ritratte in questo modo.

«Questa è violenza sessuale» - La Fondazione Protezione dell'infanzia Svizzera condivide l'opinione degli utenti. «Tali immagini, indipendentemente dal contesto, sono da evitare. Questa è violenza sessualizzata e rappresenta un grande pericolo», afferma la portavoce Tamara Parham.

Secondo Parham, foto apparentemente innocue potrebbero cadere nelle mani delle persone sbagliate. «Ci sono sezioni su piattaforme pedocriminali che mostrano bambini vestiti in situazioni quotidiane. I commenti sotto queste immagini sono semplicemente abominevoli», spiega. C'è poi il problema del bullismo, da non prendere sotto gamba.

L'esperta presuppone che Zara sia poco sensibile all'argomento. E crede che gli stessi genitori, spesso, non conoscano la portata di ciò che possono invece ritenere innocuo. «Fortunatamente - aggiunge - vi è la tendenza a rappresentazioni sempre meno sessualizzate nelle pubblicità». La Fondazione vuole fare delle “Foto dei bambini in rete” l'argomento principale della Giornata dei diritti dei bambini, il prossimo 20 novembre.

«Nulla di male» - Il famoso creativo Frank Bodin, d'altra parte, non trova ci sia nulla di male negli scatti pubblicati da Zara. «Nell'odierno mondo dell'indignazione, qualcuno è sempre infastidito da qualcosa. Compito della pubblicità, però, è quello di attirare l'attenzione. Un po' più di relax farebbe bene a tutti noi», commenta.

Anche la docente di marketing dell'Università di Scienze applicate di Berna, Zoé Waldenmeyer, non ritiene che le foto siano state utilizzate in modo improprio. «Non le trovo discutibili, figuriamoci sessiste», afferma.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Mattiatr 3 anni fa su tio
Personalmente mi preoccuperei maggiormente di chi vede immagine volgare in una bambina seduta.

lollo68 3 anni fa su tio
E le foto di bambini in costume da bagno pubblicate dai genitori su Facebook senza il loro consenso? Zara avrà pagato questi bambini e magari sia loro che i genitori hanno potuto visualizzare le foto prima della pubblicazione.

blocknotes 3 anni fa su tio
"Tra le varie foto pubblicitarie ce n'è sono alcune..." Davide Milo corregga e ripubblichi per favore. Grazie.

seo56 3 anni fa su tio
Indigna chi? Ma possibile che bisogna sempre vederle cose che non ci sono. É una pubblicità… punto… Paese di bigotti e falsi perbenisti… quanta ipocrisia

Coerenza 3 anni fa su tio
Risposta a seo56
Sono per lo meno sconvenienti, perlomeno...
NOTIZIE PIÙ LETTE