I promotori non hanno depositato alla Cancelleria le centomila firme necessarie entro il termine stabilito.
L'iniziativa, che voleva introdurre una tassa federale del cinque per mille su ogni addebito o accredito fatto senza contanti, era sostenuta anche da Franco Cavalli e Dick Marty.
BERNA - L’iniziativa popolare "Microimposta sul traffico scritturale dei pagamenti" non è riuscita. È quanto si evince dal Foglio federale secondo cui il termine del 5 novembre è scaduto senza che le centomila firme previste per legge siano state depositate alla Cancelleria.
L'iniziativa voleva introdurre una tassa federale del cinque per mille al massimo su ogni addebito e accredito di operazioni di pagamento senza contanti. In cambio sarebbero state ridotte l'IVA, l'imposta federale diretta e la tassa di bollo che, per finire, sarebbero abolite del tutto. Il ricavato della microimposta sarebbe stato utilizzato per finanziare la Confederazione e compensare i Cantoni.
Con l'introduzione di questa misura i promotori, guidati dall'ex vicecancelliere della Confederazione Oswald Sigg, si aspettavano un fatturato annuo di 100 miliardi di franchi. La loro attenzione era rivolta soprattutto alle transazioni ad alta frequenza (high-frequency trading) e ai derivati finanziari complessi, che rappresentano circa il 50% del traffico dei pagamenti. L'obiettivo? Ridurre l'onere per i contribuenti e semplificare il sistema fiscale.
Oltre a Sigg, il comitato d'iniziativa comprende Marc Chesney, professore di economia finanziaria all'università di Zurigo, l'ex consigliere nazionale Franco Cavalli (PS/TI), l'ex consigliere agli Stati Dick Marty (PLR/TI) e gli ex banchieri Felix Bolliger e Jacob Zgraggen.